Corte Costituzionale boccia reato di clandestinità per i poveri

Corte Costituzionale boccia reato di clandestinità per i poveri Non punibili gli stranieri con ordine di espulsione se sono indigenti

Roma, 18 dic. (Apcom) - Lo straniero che ha ricevuto un ordine di espulsione, ma non lascia l'Italia perchè si trova in "estremo stato di indigenza" o comunque per "giustificato motivo", non sarà punito. Lo ha deciso la Corte Costituzionale, che in una sentenza ha bocciato parzialmente una delle norme del pacchetto sicurezza che prevede il reato di clandestinità. La questione è stata sollevata dal Tribunale di Voghera.I giudici della Consulta hanno censurato il fatto che non sia stato previsto il "giustificato motivo" nelle modifiche al testo unico sull'immigrazione introdotte col pacchetto sicurezza del 2009, "evitando che la sanzione penale scatti allorchè, anche al di fuori della presenza di vere e proprie cause di giustificazione, l'osservanza del precetto appaia concretamente inesigibile in ragione, a seconda dei casi, di situazioni ostative al carattere soggettivo od oggettivo".Come nel caso appunto di "estrema indigenza, indisponibilità di un vettore o di altro mezzo di trasporto idoneo, difficoltà nell'ottenimento dei titoli di viaggio", la clausola di "giustificato motivo" esclude - sottolineano i giudici costituzionali - la "configurabilità del reato".

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