Crisi/Berlusconi vola a G20,a Roma si prova'sfiducia costruttiva'

Crisi/Berlusconi vola a G20,a Roma si prova'sfiducia costruttiva' Oggi Pdl e Lega al Colle, Napolitano tira somma su 'larhe intese'

Roma, 3 nov. (TMNews) - Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha lasciato senza dichiarazioni palazzo Grazioli per volare a Cannes dove oggi, dopo il pre-vertice dell'Eurozona con Van Rompuy, Barroso, Merkel, Sarkozy e Zapatero, ha inizio la due giorni di lavoro del G20 sulla crisi, con riflettori europei accesi in particolare su Grecia e Italia.Berlusconi arriva in Francia senza avere nella borsa il decreto già approvato dal Governo con le misure anticrisi promesse per lettera la scorsa settimana alla Ue che aveva sperato fino ieri pomeriggio. Quando lo stop del Quirinale sui 'contenuti non attinenti' che si profilavano nel testo e il nuovo conflitto con il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, salito al Colle, hanno indotto il Cdm in notturna a mettere da parte la soluzione della decretazione d'urgenza e imboccare quella, meno convincente agli occhi di osservatori e mercati consapevoli della fragilità parlamentare della maggioranza, del mercato.A indebolire vieppiù il Premier nel confronto con il G20 l'apertura odierna negativa dei mercati e il nuovo record negativo dello spread, insieme alla pubblicazione con nome e cognome sul Corriere della Sera (e per stralci su 'Repubblica') della lettera-appello degli 'scontenti' del Pdl a lui rivoltab in cui si chiede a Berlusconi di farsi promotore "subito" di un nuovo governo che attui gli impegni con l'Europa, pena la fine del rapporto di fiducia con il suo Governo. L'hanno firmata in sei: Antonione, Bertolini, Destro, Gava, Pittelli e Stracquadanio. Sette in meno dei partecipanti alla riunione all'hotel Hassler di Roma. Ma il numero finale che conta è quello delle firme che si sarà alla fine della sottoscrizione aperta alla Camera.Non solo su di loro, però, sono puntati i riflettori a Roma. Anche sul Quirinale. Oggi il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, dopo gli incontri di ieri con i gruppi di opposizione di Pd e Terzo Polo concluderà le sue consultazioni sulla verifica di possibilità di larghe convergenze sulle misure anticrisi incontrando il segretario e i capigruppo Pdl e la Lega per la maggioranza. E, come dal Colle stesso promesso martedì annunciando le iniziative, ne trarrà le conclusioni. Le opposizioni ieri gli hanno detto sì ad un impegno di larga intese a condizione che a realizzarle sia un nuovo governo. Se oggi Alfano e la Lega gli rinnoveranno la disponibiltà a convergenze ampie sul provvedimento ma un no a un nuovo governo, le, larghe intese a guida centrodestra saranno pressochè impossibili.Resteranno, se Berlusconi di ritorno dal G20 non avrà più davvero la maggioranza alla Camera, due strade: elezioni al più presto o un 'governo per l'Europa' del Presidente che vada in Parlamento a verificare se dispone di una maggioranza e quantio può essere consistente. Una strada che potrebbe essere rafforzata se, come possibile, la prossima settimana le opposizioni presenteranno una mozione di sfiducia al premier ("se avremo certezza dei numeri attiveremo gli strumenti parlamentari per sfiduciare anche tecnicamente un Governo già morto", ha detto ieri il vicesegretario Pd Enrico Letta") che sia qualcosa di simile alla 'sfiducia costruttiva' , per quanto non prevista dall'ordinamento. La richiesta, cioè, firmata dalla maggioranza dei deputati della Camera, di sfiduciare questo Governo per fare spazio ad uno nuovo che adotti le muisure anticrisi e, se ci sarà l'intesa e il tempo, possibilmente modifichi anche il 'Porcellum' elettorale, prima di tornare a votare".

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