Crisi/ Btp anti-debito al 2% con "premio di risanamento"

Crisi/ Btp anti-debito al 2% con "premio di risanamento" La proposta dell'Associazione per la riduzione del debito

Roma, 5 nov. (TMNews) - Btp al tasso del 2% con un "premio di risanamento" per abbattere i tassi d'interesse ed avviare il percorso virtuoso di riduzione del debito: è la proposta dell'Associazione per la Riduzione del Debito pubblico (Ardep, www.ardep.it) presieduta dall'avvocato romano Nicola Paglietti, che interviene nel dibattito aperto ieri dall'appello agli italiani a "comprarsi" il debito, pubblicato sulla pagina a pagamento del Corriere della Sera dall'imprenditore di Pistoia Giuliano Melani, 51 anni, che ha annunciato che lunedì andrà in banca ad acquistare 20 mila euro di Btp. Melani ha ricevuto ieri centinaia di mail e telefonate (anche dal sindaco di Firenze Matteo Renzi) ed è stato intervistato in serata a "Otto e Mezzo" sulla 7 da Lilli Gruber. Enrico Letta del Pd, anch'egli ospite della Gruber, si è detto interessato alla proposta, così come l'onorevole Pdl Micaela Biancofiore che ha chiesto a Berlusconi di farsene portavoce e ai politici di investire i loro risparmi in Btp.Melani, di orientamento liberale (negli Anni 80 promosse una lista civica nel comune di Quarrata che prese il 23% e tre consiglieri), ha sostenuto che ogni anno lo Stato deve rinnovare Btp e altri titoli di Stato per 270-280 miliardi: il che fa 4500 euro per ogni cittadino. Se ciascuno di noi sottoscrivesse da lunedì titoli per 4500 euro, cominceremmo a "ricomprarci" il debito e allenteremmo la tensione finanziaria che rischia di portarci all'insolvenza.Nel fondo del Corriere della Sera di stamattina, intitolato "Abbiamo fiducia nei nostri titoli", Aldo Cazzullo aggiunge che le banche, per favorire le sottoscrizioni, potrebbero rinunciare per un giorno la commissione sulla vendita dei titoli. Anche oggi sul blog del sito del Corriere decine di lettori reagiscono alla proposta di Melani: la grande maggioranza accetta la proposta, ma alcuni con dei distinguo. Un lettore scrive che andrà in banca un minuto dopo che il Governo si sarà dimesso; un altro suggerisce a De Benedetti di investire in Btp i 564 miliardi ricevuti dalla Fininvest di Berlusconi come risarcimento per il caso Mondadori.Alla proposta di Melani aderisce anche l'Ardep, fondata nel 1993 dal pedagogista Luciano Corradini, che in questi 18 anni ha elaborato numerose proposte per ridurre il debito (illustrate anche a Prodi quand'era Presidente del Consiglio e a Ciampi quando era ministro del Tesoro). "L'iniziativa di Melani è importantissima - dice il presidente Ardep Paglietti - perchè sottolinea due cose che l'Ardep ripete dal 1993: il debito è un problema di tutti gli italiani ed è alla nostra portata risolverlo, senza aiuti dall'esterno. Il debito è infatti di 1900 miliardi, mentre la ricchezza delle famiglie è di 8600 miliardi, di cui 3600 di ricchezza finanziaria. Quindi il problema del debito, prima che economico e politico, è morale: chiama in causa la nostra responsabilità di cittadini, e soprattutto di padri che non possono lasciare ai figli un'eredità così pesante: sta a noi ridurre il debito nei prossimi anni. E ce la possiamo fare. Dunque da lunedì andiamo tutti a comprare i Btp".L'idea "integrativa" dell'Ardep parte del presupposto che il problema più urgente è quello di ridurre la "febbre dei tassi" perchè se si consolidassero al 6% attuale vanificherebbero le ultime misure di risanamento. Da qui il suggerimento allo Stato di emettere Btp quinquennali o decennali al 2% (più o meno i tassi dei titoli tedeschi) garantiti dal patrimonio dello Stato, che diano ai cittadini-sottoscrittori un "premio di risanamento" (cioè un interesse straordinario), una volta raggiunto l'obbiettivo di riduzione del debito alla media europea (attorno all'80%, dall'attuale 120%)."In questo modo - dice Paglietti - i cittadini sarebbero indotti a "scommettere sul risanamento" e sull'Italia. Negli Anni 90 proponemmo un prestito a tasso zero per entrare nell'Euro, simile alla tassa per l'Europa varata dal Governo Prodi e poi parzialmente restituita un volta entrati nella moneta unica". L'ex Ragioniere dello Stato Andrea Monorchio, insieme a Guido Salerno, ha proposto che con titoli a tasso ridotto lo Stato potrebbe pagare il 10% delle sue forniture e magari una piccola percentuale di stipendi pubblici."I Btp al 2% sono solo il primo passo del risanamento - conclude Paglietti - che richiede anche privatizzazioni e liberalizzazioni, la destinazione alla riduzione del debito di tutte le entrate straordinarie dello Stato, a partire dai recuperi dell'evasione fiscale, e una piccola patrimoniale per ridurre le tasse sul lavoro e la produzione e rimettere in moto la crescita economica e l'occupazione. Ma si possono fare anche tante cose apparentemente minori. Noi per esempio abbiamo proposto di noleggiare all'estero le opere d'arte che giacciono nei magazzini dei musei. Solo questa misura potrebbe rendere qualche miliardo l'anno".

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