Pensioni/ Fornero: Riforma largamente fatta, ora accelerare

Pensioni/ Fornero: Riforma largamente fatta, ora accelerare Bonanni: anzianità? C'è altro da fare prima, Cgil: no far cassa

Roma, 25 nov. (TMNews) - La riforma delle pensioni è "largamente" già fatta ma, ora, i "tempi potranno essere accelerati". Dal neo-ministro del Welfare, Elsa Fornero, è arrivata una prima indicazione sul percorso che il governo Monti si appresta a percorrere sui temi della previdenza. Sino a questo momento, l'esecutivo e la Fornero non hanno scoperto le carte e dovrebbero cominciare a farlo con le parti sociali che hanno subito dato un'apertura di credito al ministro pur ponendo alcuni paletti.Sul tavolo sono diversi gli ambiti dove si potrebbe intervenire, a partire dall'eventuale anticipo del requisito per la pensione di vecchiaia che la legge di stabilità ha già innalzato per tutti, donne e uomini, a 67 anni a partire dal 2026. E in una fase in cui il governo tiene a ribadire che le tre stelle polari sono "rigore, equità e crescita", in campo potrebbe esserci un più rapido raggiungimento di quota 100 per le pensioni di anzianità con incentivi per restare di più al lavoro e il metodo contributivo pro rata per tutti a partire dal 2012.Sull'esigenza di mettere mano alle pensioni d'anzianità, è tornata ieri anche la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, secondo cui bisogna fare la riforma delle pensioni "non certo per ridurre gli assegni, ma per togliere alcune anomalie come, per esempio, le pensioni di anzianità". Ma dal leader della Cisl, Raffaele Bonanni, arriva uno stop: ok a nuovi interventi sulle pensioni solo se saranno fatti nel nome dell'equità. No quindi a misure sulle pensioni di anzianità se prima non si rende obbligatoria la previdenza integrativa per i giovani detassando i fondi e se non ci sarà l'armonizzazione dei contributi e dei trattamenti previdenziali."Le dichiarazioni del ministro, e le sue affermazioni sullacondizione del lavoro - sostiene la Cgil - ci fanno sperare chegli ulteriori interventi sulla previdenza non saranno orientatiné a fare cassa, né ad appesantire ulteriormente la situazionedelle lavoratrici e dei lavoratori". Per la Uil è l'ennesimaconferma che il sistema italiano è in equilibrio e che piuttostooccorre ora eliminare i privilegi.Le poche parole pronunciate dal neo-ministro sono state benaccolte da Pd, Fli e Idv (in particolare il passaggio sul fattoche il sistema italiano è solido). Tutti però hanno messo i loropaletti. Piero Ichino del Pd invita al recupero del criterio diuscita flessibile a scelta del lavoratore e a salvaguardare lepensioni di anzianità. Enzo Raisi di Fli invece chiede ilgraduale superamento delle pensioni di anzianità e ilcontributivo per tutti. Il responsabile lavoro e welfaredell'Italia dei Valori, Maurizio Zipponi, invece, mette inguardia l'esecutivo da riforme che servono solo a "fare cassa suchi ha già lavorato 40 anni e sulle donne, che non hanno avutonessun ritorno dall'aumento dell'età pensionabile".

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