Crisi/ Feldstein ottimista: Italia può salvare sè stessa ed euro

Crisi/ Feldstein ottimista: Italia può salvare sè stessa ed euro Raggiungendo pareggio con manovra 3% Pil e rilanciando crescita

Roma, 30 nov. (TMNews) - La situazione italiana è "totalmente diversa da quella greca". E l'Italia può salvare sè stessa e l'euro puntando al pareggio di bilancio con una manovra pari ad appena il 3% del Pil e rimuovendo gli ostacoli alla crescita economica. E' una voce ottimista, e fuori dal coro quella di Martin Feldstein: l'autorevole professore di Harvard, ex consigliere economico del presidente Usa Regan ed ex presidente del Council of economic advisers dalle colonne del Financial Times mostra di credere alla possibilità di un recupero della fiducia dei mercati. E senza chiedere aiuto o finanziamenti alle istituzioni internazionali."L'Italia - spiega - può salvare la sua sovranità economica e l'euro se agisce con decisione e velocemente per convincere i mercati finanziari che porterà il bilancio in pareggio aumentando la sua crescita economica in modo che il rapporto tra il suo debito pubblico e il prodotto interno lordo cali in modo stabile e prevedibile. Se i mercato avranno fiducia in ciò, i tasso d'interesse italiani potrebbero calare al 4% che pagava prima dell'inizio della crisi".E l'Italia, è l'opinione di Feldstein "si trova in una buona posizione per raggiungere tale obiettivo dal momento che ha già un attivo primario di bilancio con entrate fiscali maggiori della spesa per interessi. Potrebbe eliminare il suo piccolo deficit di bilancio complessivo se tagliasse le spese e aumentasse le entrate per un ammontare pari ad appena il3% del Pil, una cifra non impossibile da reperire in un bilancio pubblico che oggi assomma a quasi il 50% del Pil".E poi, prosegue l'economista di Harvard, "il Paese che ha anche un tasso positivo di crescita di circa l'1% all'anno. Se le riforme mirate a rafforzare gli incentivi e a ridurre gli ostacoli normativi aumentassero il tasso dicrescita al 2%, quel fattore insieme a un bilancio in equilibrio a lungo termine farebbero calare il debito pubblico italiano dall'attuale 120% del Pil a circa il 65% in 15 anni". Una dinamica simile a quanto successo negli Usa dopo la seconda guerra mondiale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA