Aumenta fecondità donne; in 2008 numero medio figli 1,41
Roma, 26 feb. (Apcom) - Prosegue in Italia il processo di aumento
della fecondità delle donne, dopo il minimo storico raggiunto nel
1995. Nel 2008, secondo le stime Istat, il numero medio di figli
per donna è di 1,41, rispetto agli appena 1,19 figli per donna
del 1995. Benché si sia ancora molto lontani dall'obiettivo del
livello di sostituzione delle coppie (2,1 figli), sottolinea
l'istituto di statistica, lo scavalcamento della soglia 1,4 figli
è tuttavia significativo, considerando che sono trascorsi 23 anni
dall'ultima volta che tale evento si è verificato (1,45 nel
1985).
Due i fattori della ripresa della fecondità. La posticipazione
dell'esperienza riproduttiva verso età sempre più avanzate. Nel
2008, l'età media al parto delle donne italiane è stimata in 31,5
anni, solo un gradino più in su di quella osservata nel 2006
(31,4), ma 1,7 anni in più rispetto al 1995 (29,8). Un fenomeno
che sta determinando in questi ultimi anni un processo di
recupero soprattutto da parte delle generazioni di donne italiane
nate tra la seconda metà degli anni '60 e i primi anni '70. Nel
2008, infatti, il numero medio di figli per donna stimato per le
sole donne italiane è pari a 1,33, contro l'1,26 osservato nel
2006. Il che equivale ad affermare che, scorporando il contributo
della fecondità delle sole italiane da quello delle non italiane,
il guadagno globale conseguito nel periodo 1995-2008 (+0,22
figli) è attribuibile per il 64% alle prime (+0,14 figli) e per
il restante 36% alle seconde (+0,08 figli).
Il secondo fattore di ripresa della fecondità è determinato dal
contributo delle donne straniere. L'Istat stima che nel 2008
abbiano avuto una fecondità pari a 2,12 figli per donna (2,50 nel
2006). Il loro contributo sulla fecondità complessiva stimata per
il solo 2008 (1,41 figli) è valutabile nella misura del 10%. Si
tratta di un contributo inferiore rispetto alla percentuale di
nati da madre straniera sul complesso delle nascite, circa il
15,3%. Il motivo: le donne straniere hanno un calendario della
fecondità decisamente più anticipato rispetto alle italiane:
l'età media al parto è infatti stimata sui 28,4 anni (27,6 anni
nel 2006).
I livelli di fecondità sono "in riavvicinamento", dice l'Istat,
in particolar modo tra Centro-nord e Mezzogiorno. L'incremento
della fecondità nel periodo 1995-2008 si concentra
prevalentemente nel Centro-nord. Si va da +0,48 figli per donna
dell'Emilia-Romagna a +0,25 figli per donna del Trentino-Alto
Adige. Nel Mezzogiorno, all'infuori di Abruzzo e Sardegna dove si
registrano incrementi rispettivamente di +0,08 e +0,04 figli per
donna, la fecondità per il momento non ha ancora recuperato a
sufficienza dal livello osservato nel 1995: si va da -0,06 figli
per donna della Puglia a -0,12 figli per donna della Calabria.
Ai primi posti nella graduatoria per maggiore propensione ad
avere figli si trovano, nel 2008, sia regioni tradizionalmente
prolifiche, come il Trentino-Alto Adige (1,59 figli per donna),
la Campania (1,45) e la Sicilia (1,42), sia regioni che avevano
raggiunto a metà degli anni '90 un livello di fecondità
estremamente basso, al livello di un figlio per donna, come la
Lombardia (1,49), l'Emilia-Romagna (1,45) e il Veneto (1,45). In
queste ultime regioni è più forte il contributo specifico alla
fecondità da parte delle straniere. Ben il 19% per
l'Emilia-Romagna, il 17% per il Veneto, il 16% per la Lombardia.
Red/Gtz
261358 feb 09