Cresce l'esportazione di rifiuti speciali: +60% in 3 anni
Milano, 5 mar. (Apcom) - Cresce a ritmo sostenuto l'esportazione
dei rifiuti speciali da attività produttive, inviati all'estero
per l'assenza sul territorio nazionale di adeguati impianti di
trattamento e per le condizioni di smaltimento economicamente
vantaggiose offerte da alcuni Paesi. E' questo il dato principale
che emerge del primo Rapporto su "Il movimento transfrontaliero
dei rifiuti", presentato oggi a Roma da FISE Assoambiente,
l'Associazione che in Confindustria rappresenta le aziende che
operano in campo ambientale.
Il rapporto evidenzia inoltre che cresce, pur se gradualmente,
anche il fenomeno dell'importazione dei rifiuti speciali,
utilizzati come materie prime nell'industria del recupero, non
soddisfatta dalle raccolte differenziate nazionali, attualmente
però alle prese con una forte inversione di tendenza dovuta alla
globalizzata situazione di crisi dei mercati.
Dal Rapporto, il primo mirato su importazione ed esportazione di
rifiuti, si evince come nel 2005 (ultimi dati disponibili su
import/export) siano state esportate dall'Italia 1,9 milioni di
tonnellate di rifiuti speciali (+60%, nel 2002 le tonnellate
erano 1.144 mila). Nello stesso anno l'Italia ne ha importati
circa 1,4 milioni di tonnellate (nel 2002 erano 890mila). Il
trasporto di questi rifiuti, in entrata e in uscita dai confini
nazionali, riguarda complessivamente il 3% dei rifiuti speciali
gestiti nel 2005 (il 2,7% dei rifiuti non pericolosi e circa il
10% di quelli pericolosi).
Negli ultimi anni, si legge nel rapporto, le esportazioni dei
rifiuti speciali sono cresciute soprattutto grazie all'aumento
dei flussi di "pericolosi", passati dalle 116.000 tonnellate del
2002 a circa 573.000 tonnellate nel 2005 (+350%): si tratta, in
particolare, di rifiuti prodotti da trattamento meccanico, fluff,
ceneri/scorie e apparecchiature fuori uso. Dallo studio emerge la
differente capacità di gestione dei rifiuti speciali da parte dei
Paesi europei, con nazioni come la Germania che presenta un'alta
capacità di smaltimento e costituisce la meta di gran parte dei
rifiuti speciali italiani esportati (542mila tonnellate l'anno).