Onu; Frattini: No a Durban2 in nome della libertà d'espressione
Roma, 8 mar. (Apcom) - La decisione del governo di abbandonare i
lavori preparatori della Conferenza dell'Onu sul razzismo (nota
come Durban II) - che si terrà a Ginevra dal 20 al 24 aprile
prossimi - è dettata anche "da un principio chiave della nostra
civiltà democratica, e cioè la libertà di espressione". Lo
precisa in una lettera al Corriere della Sera il titolare della
Farnesina Franco Frattini, annunciando che "proprio questo
mercoledì" riferirà in parlamento - come auspicato dal
responsabile Esteri del Pd Piero Fassino - per "spiegare in
dettaglio" le ragioni della scelta.
Oltre alla "retorica anti-semita assolutamente inaccettabile" di
cui è permeato il testo della dichiarazione finale della
conferenza, Frattini attribuisce il boicottaggio italiano anche
al fatto che il documento mette in discussione "un altro
principio chiave della nostra civiltà democratica, e cioè la
libertà di espressione, che rappresenta il fondamento civile e
morale di quell'Europa che volle sognare un futuro di libertà e
di pace, dopo che i nostri Padri avevano sconfitto il nazismo e
si preparavano al secondo tempo della lotta contro la terribile
macchina totalitaria: questa volta del comunismo".
"Non possiamo barattare il rispetto della tolleranza religiosa e
del diritto al credo e al culto religioso con la messa in
discussione del fondamento della nostra vita associata: la
libertà" prosegue il capo della diplomazia, secondo cui "la
libertà viene prima ed è essa stessa matrice e garante del
pluralismo religioso". Frattini cita l'esempio della "terribile
polemica" sulle vignette danesi: "quando abbiamo cioè rischiato
di far passare il principio che il diritto di critica e di satira
(certo lasciandone tutta la responsabilità e sensibilità agli
autori) fosse ridotto al silenzio da manifestanti incendiari al
servizio del radicalismo islamico in molte piazze del mondo".
Dal ministro degli Esteri arriva l'auspicio che "la nostra scelta
possa contribuire a intensificare gli sforzi dei nostri partner
europei e degli altri paesi partecipanti all'esercizio di Ginevra
per modificare radicalmente il testo attuale". "L'Italia -
assicura Frattini - continuerà dall'esterno a seguire l'esercizio
per aiutare la formazione di una posizione comune europea che
rifletta i principi in cui crediamo e non sia un semplice minimo
comun denominatore". Infine il ministro precisa: "Saremo pronti a
riconsiderare la nostra decisione qualora il testo venisse
modificato in maniera tale da corrispondere a tali principi".