Crisi; Unioncamere:Un'impresa su tre denuncia restrizioni credito
Roma, 14 mar. (Apcom) - L'effetto della crisi si fa sentire sui
rapporti tra imprese e banche: il 31% delle imprese segnala "un
peggioramento delle condizioni di credito nell'ultimo anno, ancor
più evidente per quelle operanti nei vari settori del
manifatturiero". E' quanto emerge dall'ultima indagine
trimestrale realizzata a gennaio 2009 dal Centro Studi di
Unioncamere su un campione di oltre 3.200 imprese con almeno un
dipendente, operanti in tutti i settori di attività economica,
dall'industria al commercio e agli altri servizi.
Il 31% delle imprese industriali e terziarie, spiega l'indagine,
ha avvertito un peggioramento delle condizioni del credito
nell'ultimo anno, quota che raggiunge il 33,3% nel caso delle
aziende manifatturiere. Nel complesso, il peggioramento delle
condizioni creditizie riguarda in primo luogo gli spread e,
dunque, un costo del danaro più elevato (43,2% delle segnalazioni
di difficoltà), che distanzia l'incremento delle garanzie
richieste (33,7%); un ulteriore 20% dei problemi avvertiti dalle
imprese riguarda invece una limitazione nell'ammontare del
credito erogabile. Le aziende del Mezzogiorno sono quelle che con
più frequenza temono un ulteriore aumento del costo del denaro
(48% di quelle che indicano un peggioramento delle condizioni di
accesso al credito), al Centro si avverte una maggiore richiesta
di garanzie reali (44,7%), mentre al Nord le aziende soffrono in
misura maggiore di limitazioni nell'entità del finanziamento
richiesto (tra il 21% e il 23% circa).
A tali differenze a livello territoriale corrispondono
comportamenti diversi in base alla dimensione aziendale: nel
manifatturiero, le piccole imprese (fino a 49 dipendenti)
imputano le difficoltà di accesso al credito soprattutto a tassi
e costi bancari più onerosi (40,5%) e, in seconda battuta,
all'incremento delle garanzie richieste (37,8%). Si tratta di
quote in entrambi i casi superiori a quanto rilevato per quelle
di più grandi dimensioni (rispettivamente 27,4% e 33,5%), che, al
contrario, soffrono maggiormente per una limitazione
nell'ammontare del credito richiesto (34,1% di quelle con
"difficoltà creditizie", contro il 19,8% rilevato per le piccole
imprese).
Red/Val
141030 mar 09