M.O., Schifani: Italia sostiene coraggiosissima politica Mubarak
Il Cairo, 16 mar. (Apcom) - L'Italia sostiene la
"coraggiosissima" politica del presidente egiziano Hosni Mubarak:
lo dice ai giornalisti il presidente del Senato, Renato Schifani,
a conclusione del suo lungo colloquio, durato oltre un'ora, con
il rais.
L'incontro con Mubarak è il momento più significativo, dal punto
di vista politico, della visita ufficiale della seconda carica
dello Stato al Cairo. "Ho ringraziato Mubarak - dice Schifani
nella conferenza stampa tenuta nel palazzo presidenziale - per i
grandi sforzi di mediazione che sta compiendo sullo scenario
palestinese e mediorientale". Il numero uno di Palazzo Madama
sottolinea, in particolare, l'importanza dell'impegno egiziano a
favore della costituzione di un governo di unità nazionale
palestinese: "Uno sforzo - osserva - che va sostenuto, in un
contesto difficile e denso di insidie. Gli ho confermato la
nostra vicinanza e piena condivisione".
Parlando a margine dell'incontro, al momento di lasciare il
palazzo presidenziale, Schifani si sofferma con i cronisti per
sottolineare nuovamente che "la politica di Mubarak è
coraggiosissima. Guai - aggiunge - a far mancare a Mubarak il
nostro sostegno al suo tentativo di formazione di un governo di
unità nazionale palestinese: mettere insieme un puzzle così
complesso, così disarticolato è una impresa non semplice",
tuttavia "Mubarak l'ho trovato determinato - spiega Schifani - e
consapevole della grande difficoltà che segna la sua azione".
Il presidente del Senato riferisce ai cronisti lo scambio di
idee avuto con il presidente egiziano sul ruolo svolto
dall'Italia: "Mubarak - racconta - ha esaltato il ruolo del
nostro paese e del governo, che ha offerto 300 milioni per tre
anni per la ricostruzione di Gaza e svolge un ruolo fattivo nel
quadro della comunità internazionale e della collaborazione
europea".
Rispondendo alle domande dei giornalisti, Schifani sottolinea di
aver sottoposto a Mubarak "questa riflessione: molto dipende
anche da quale sarà la linea del nuovo governo israeliano. E' un
tema non dico dominante ma strategico".