Gb, Brown boccia proposta di supertassa sull'alcol
Roma, 16 mar. (Apcom) - Non è giusto che chi apprezza un buon
bicchiere di vino debba pagare per gli eccessi di una minoranza.
E' questo in sostanza il pensiero del premier britannico Gordon
Brown che ha respinto una proposta del suo senior advisor sulle
questione mediche, Sir Liam Donaldson: introdurre una tassa
minima sulla vendita dell'alcol per arginare il fenomeno del
"binge drinking" (bere in quantità eccessiva in poco tempo) e
dell'alcolismo.
In base al piano di Sir Donaldson per disincentivare il consumo
di alcol, una lattina di birra (anche la più scadente) dovrebbe
costare almeno una sterlina, una bottiglia di vino non meno di
quattro. Dopo attente valutazioni, Downing Street ha però
respinto la proposta. Secondo Brown infatti: "La maggioranza di
coloro che apprezza l'alcol non deve pagare per il comportamento
irresponsabile ed eccessivo di una piccola minoranza". A fargli
eco è il ministro del Lavoro e delle Pensioni, James Purnell:
"Vogliamo concentrare i nostri sforzi su questa piccola
minoranza, non punire indiscriminatamente tutti".
Una posizione che mette d'accordo tutti, anche i conservatori:
"Non è solo una questione di prezzo, il problema è nel
comportamento delle persone" ha spiegato il ministro per la
Salute del governo ombra, Andrew Lansley. L'Inghilterra si
discosta dunque dalla Scozia, la cui amministrazione ha
annunciato poche settimane fa l'introduzione di un prezzo minimo
per ogni unità di alcol e il divieto di promozioni su bevande
alcoliche (come "paghi due prendi tre").
In Inghilterra quello dell'alcolismo è un fenomeno in crescita:
secondo dati del Times, dal 1995 ad oggi il numero dei ricoveri
in ospedale per cause legate all'abuso di alcol è raddoppiato,
così come i decessi, ad oggi circa novemila l'anno.