Immigrati, La Russa contro l'Onu, l'ira delle opposizioni
Roma, 17 mag. (Apcom) - Il ministro della Difesa Ignazio La Russa prende a 'cannonate' polemiche l'Unhcr, organismo Onu per i rifugiati, e la sua portavoce italiana Laura Boldrini: le opposizioni insorgono, e l'epiteto più frequente che indirizzano all'esponente governativo è "fascista", ma il Pdl lo difende con Maurizio Gasparri: "il ministro ha ragione", dice, e l'Onu pensi all'Iran. L'Unhcr, che da giorni preme sul Governo perché restituisca ai migranti il diritto a essere identificati e quindi eventualmente a fare domanda d'asilo, "non conta un fico secco", ha detto La Russa ieri mattina, e in Italia "è rappresentato da un'esponente di Rifondazione comunista".
Poi, nella serata di ieri, il ministro è tornato sull'argomento.
Chi, come l'Unhcr, parla di
"iniziative inumane" in riferimento ai respingimenti dei migranti
da parte di navi della Marina militare "sbaglia e credo che
dovrebbe chiedere scusa", ha detto, replicando alle accuse dell'Alto commissariato delle
Nazioni Unite per i rifugiati che ha condannato le operazioni di
riaccompagnamento dei migranti volute dal governo italiano.
Durante il viaggio di trasferimento a Tripoli, dove parteciperà
ai lavori dell'Iniziativa 5+5, La Russa ha detto di non poter
tollerare "nessuna accusa di attività inumana rivolta ai
militari, ai marinai, che stanno rispettando la legge del mare,
accogliendo e riportando nel porto più vicino i migranti che
vengono intercettati in acque extraterritoriali, come vuole la
legge del mare".
Solo questa, secondo La Russa, è l'attività che i militari
italiani stanno svolgendo. "Chi parla di iniziative inumane,
attività non umanitarie, sbaglia e credo che dovrebbe chiedere
scusa perchè sa benissimo che è molto più corretto riaccompagnare
nel porto più sicuro e vicino piuttosto che costringere gli
immigrati clandestini a un lungo percorso verso l'Italia e a un
restringimento nei Centri di identificazione ed espulsione, dove
la loro libertà viene limitata e dove al termine del periodo
vengono identificati ed espulsi", ha sottolineato il ministro.
Per La Russa, viceversa, "è molto meglio e più umano
riaccompagnarli subito piuttosto che sottoporli a un percorso
sicuramente meno umano che conduce all'espulsione". "Ma quello
che mi interessa sottolineare", ha insistito il ministro della
Difesa, "è che i marinai stanno svolgendo solo compiti umanitari
previsti dalla legge del mare".