Gite scolastiche in caduta libera:-18,3%, tornati a livelli 2003
Roma, 20 ago. (Apcom) - Nel 2008/09 il numero di viaggi di
istruzione si è ridotto del 18,3% rispetto all'anno precedente: a
rilevarlo è il rapporto annuale dell'Osservatorio del Turismo
scolastico, curato dal Centro studi turistici di Firenze, dal
quale risulta che i 10,5 milioni di pernottamenti svolti
nell'anno in corso in Italia e i 2,8 milioni di pernottamenti
all'estero hanno riportato il segmento ai valori registrati nel
2002/03.
In Italia è stata riscontrata una diminuzione dei pernottamenti
del 17,3% (nel 2007/2008 la flessione era stata del 3%), mentre
per i viaggi all'estero la stima delle presenze degli studenti
risulta diminuita del 12,5% (-3,3% nel 2007/2008).
Sulla sensibile flessione potrebbe avere avuto un peso
determinante l'aumento dei costi per viaggiare e pernottare.
"Infatti - fanno notare dal Centro studi turistici di Firenze -
la spesa media per i viaggi di istruzione in Italia è salita del
6,9% nel 2007/2008 e del 5,7% nel 2008/2009, passando dai 121,1
euro del 2005/2006 ai 136,9 euro del 2008/2009".
Il centro di raccolta dati si sofferma anche sull'aumento della
"spesa media per i viaggi all'estero (+6% nel 2007/2008 e +5,2%
nel 2008/2009" passata "dai 305,1 euro del 2005/2006 ai 340 euro
del 2008/2009".
Attraverso i risultati dello studio è stato stimato il
consequenziale decremento rispetto al 2007/2008, pari al 12,7%
della spesa, dei servizi turistici diretti derivanti dagli
spostamenti delle scolaresche: "per i viaggi in Italia - spiegano
dal Centro studi turistici di Firenze - il fatturato stimato è di
391 milioni di euro (-14,9%), mentre per i viaggi all'estero
dovrebbe attestarsi su 260 milioni di euro (-9,2%)".
Dallo studio, che rientra nel progetto interregionale sul
`turismo giovanile e scolastico', si stima che nell'anno
scolastico in corso i partecipanti ai viaggi di istruzione siano
stati complessivamente circa 3,6 milioni: "18% in meno del
movimento stimato nel 2007/2008, di cui 2,8 milioni (-19,5%)
hanno visitato una o più località italiane e 764 mila (-13,7%)
hanno preferito una o più località estere".
A livello nazionale il rapporto annuale
dell'Osservatorio del Turismo scolastico ha confermato
l'interesse verso le tradizionali città d'arte: Roma, Firenze,
Venezia e Napoli hanno assorbito 21,8% dei pernottamenti
complessivi. Produce risultati un po' diversi la verifica delle
preferenze a livello regionale.
"La più importante quota di mercato - dicono dal Centro studi
turistici di Firenze - risulta distribuita tra la Toscana
(18,3%), il Lazio (11%), l'Emilia Romagna (10,3%) e il Veneto
(7,9%): queste regioni dovrebbero ospitare circa il 48% dei
flussi. Un buon posizionamento sul mercato è stato rilevato anche
per la Lombardia, la Campania, la Sicilia e l'Umbria".
"Per la Toscana - continua il rapporto - si stimano circa 1,9
milioni di presenze e un fatturato di oltre 71,6 milioni di Euro.
Per il Lazio invece le presenze stimate ammontano a 1,1 milioni e
il fatturato a 43 milioni. In Emilia Romagna le presenze
dovrebbero attestarsi a oltre 1 milione e il fatturato a oltre 40
milioni di Euro.
Per quanto riguarda i viaggi all'estero le mete preferite hanno
riguardato la Francia e la Spagna, rispettivamente con il 22,4% e
il 18,5% di gite. Ma anche in questi casi si deve registrare un
decremento di adesioni: "in generale - spiegano i ricercatori del
centro toscano - si stima una diminuzione dell'11% dei
pernottamenti in Francia, del 12% in Spagna e del 10% in
Germania. I paesi che hanno mantenuto, o aumentato, la quota di
mercato sono la Repubblica Ceca, la Grecia e l'Inghilterra".
Malgrado la riduzione complessiva di adesioni alle gite
scolastiche, la loro durata media è passata dai 3,6 giorni ai 3,7
dell'anno in corso. Le maggiori preferenze per i paesi
geograficamente più vicini non deve però indurre a pensare che
siano indotte dai viaggi più brevi. "nei collegamenti
internazionali - dicono dall'osservatorio - è aumentato l'uso del
mezzo aereo (32,8%), grazie ai voli low cost, e della nave
(9,2%), mentre diminuisce il ricorso al bus (47,1%) e al treno
(10,5%)".
Nelle scelte di studenti e docenti continua comunque a prevalere
la motivazione culturale (65%): "aumentano - si legge nel
rapporto finale - le scelte per le località con attrattive
archeologiche e per le città o i centri d'arte. In aumento anche
le motivazioni sportive e le settimane bianche (8,6%), mentre
diminuisce l'interesse per l'offerta naturalistica (21,8%)".