Gheddafi Jr: presto esercitazioni militari congiunte Italia-Libia
Roma, 29 ago. (Apcom) - Saif el Islam el Gheddafi, uno dei figli
del leader libico Muammar spesso indicato come suo delfino, in
un'intervista a La Stampa parla di diritti umani in Libia,
dell'accoglienza da eroe riservata al terrorista condannato per
la strage di Lockerbie, Abdel Baset el Megrahi e di democrazia
nel suo paese. A proposito delle polemiche sulla presenza delle
Frecce Tricolori in Libia per i festeggiamenti del quarantennale
della presa di potere del padre, Saif annuncia che "prossimamente
si terranno esercitazioni congiunte delle forze armate terrestri
e aeree di Italia e Libia".
Sulle condanne da parte della comunità internazionale
all'accoglienza trionfale per il ritorno in patria di Megrahi,
Saif parla di "reazione eccessiva" e fa sapere che il presunto
terrorista, che la Libia considera innocente perché tale si è
sempre dichiarato, non sarà presente alle celebrazioni del primo
settembre. Del resto anche la Libia si considera innocente per la
strage di Lockerbie, ricorda il figlio di Gheddafi.
A proposito di diritti umani, Saif el Islam ammette che negli
anno Ottanta "non sempre sono stati rispettati" ma "dal 2000 in
poi, grazie alle organizzazioni sociali, alla Fondazione Gheddafi
per i diritti umani (presieduta dallo stesso Saif el Islam, ndr)
è stata avviata una grande campagna per migliorare i diritti
dell'uomo in Libia", dice. "Posso dire che oggi non c'è nessun
prigioniero politico o condannato per reati d'opinione recluso in
carcere". E sostiene che le condizioni nelle carceri libiche sono
migliori rispetto a quelle di molti altri paesi.
Su democrazia e pluralismo afferma: "Il nostro obiettivo è
quello di approvare una Costituzione. È una strada che abbiamo
già intrapreso: molte norme legislative e amministrative vengono
cambiate con l'approvazione e il sostegno del popolo. Ma per la
nascita dei partiti forse bisognerà ancora aspettare. Non è al
centro dell'agenda nazionale. Oggi l'urgenza è quella di creare
lo sviluppo e l'ammodernamento del Paese". Respinge poi le accuse
contro il proprio paese definito "dittatoriale e terrorista":
"Non siamo un regime terroristico. Siamo impegnati nella stessa
trincea con l'Occidente nella lotta al terrorismo".
Smentisce infine la notizia diffusa dal sito Internet Fortress
Europe, che ha denunciato che il 9 agosto nel Centro di
detenzione di Ganfuda, Bengasi, è stata repressa nel sangue una
rivolta di somali (almeno sei morti).
Chb