Tremonti: No delle banche ai bond per non finanziare imprese

Tremonti: No delle banche ai bond per non finanziare imprese Tesoro non era entusiasta di indebitarsi,ma chiesti con pressioni

Milano, 30 set. (Apcom) - I cosiddetti Tremonti bond avevano lo scopo di sostenere il sistema imprenditoriale attraverso le banche. Gli istituti che hanno deciso di non avvalersene evidentemente non sono così orientati ad ampliare tale supporto. E' in sintesi quanto ha sostenuto oggi il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, in un incontro stampa a Milano, all'indomani dell'annuncio da parte di Unicredit e di Intesa Sanpaolo della rinuncia ad avvalersi dei Tremonti bond, che il ministro ha più volte sottolineato di non gradire che vengano chiamati con il suo nome.Tremonti ha spiegato che tali strumenti sono stati "chiesti dalle banche, non solo italiane, con una pressione enorme: il Tesoro non era entusiasta di indebitarsi per sottoscrivere quei titoli". Il ministro ha così ricordato la genesi degli strumenti finanziari governativi a sostegno del sistema bancario, sottolineando però che lo sforzo del governo aveva lo scopo preciso di sostenere il sistema delle imprese più che quello bancario. "Le banche devono dare quei soldi alle imprese. Quelle che non li vogliono non li vogliono dare alle imprese. Le banche che li hanno presi, come il Credito Valtellinese e la Bpm - ha fatto l'esempio Tremonti - lo hanno fatto al servizio delle imprese, rispettando un codice etico, dei meccanismi sui compensi controllati dal Parlamento".Tremonti, riferendosi alle banche che rinunciano ai bond governativi, ha aggiunto che "dal punto di vista del governo è meglio così: non vogliamo aumentare il debito pubblico. Ma il problema è quello che va alle imprese, non al governo o alle banche".Tremonti ha poi fatto notare di non essere certo l'unico tra i ministri europei a sottolineare la necessità che le banche non restringano i finanziamenti alle imprese. "Queste cose le dicono tutti i ministri dell'Economia europei. La Bce ha detto ancora pochi giorni fa che c'è un rischio di credito per le imprese".Quanto al fatto che molte banche di altri Paesi europei, aiutate con iniezioni di denaro pubblico, stiano già restituendo questi capitali, il ministro si è mostrato scettico: "Le cose non sono proprio esattamente così. Se parliamo ad esempio del governo tedesco secondo me tutti questi rimborsi non li stanno vedendo".

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