Pd/ Bersani: Ora si apre la seconda fase: parliamo al Paese

Pd/ Bersani: Ora si apre la seconda fase: parliamo al Paese Nessuna contraddizione tra voto iscritti e consultazione elettori

Roma, 1 ott. (Apcom) - Conclusa la prima fase del congresso con il voto dei circoli ora si apre la seconda, quella delle primarie nella quale bisognerà rivolgersi al Paese per proporre un'alternativa. Pierluigi Bersani, all'indomani dei risultati del voto nei circoli del Pd che gli assegnano una netta maggioranza di consensi nella corsa alla segreteria, traccia un bilancio e indica quale sarà il suo impegno nelle settimane che precederanno la consultazione popolare del 25 ottobre, durante una conferenza stampa alla quale erano presenti Enrico Letta, Filippo Penati, Richi Levi e Giulio Santagata.L'ex ministro ci tiene innanzitutto a sottolineare la grande partecipazione degli iscritti al congresso: "Sono 420-430mila, vorrei che gli osservatori controllassero perché non esiste un precedente simile nella storia italiana degli ultimi vent'anni e non c'è un precedente in Europa. Questo dimostra che può esistere un modello di partecipazione attiva e che il nostro partito è una risorsa enorme per la democrazia italiana. Vorrei - ha aggiunto Bersani - che fosse percepito nella sua novità perché in questo congresso c'è stata una discussione vera non finta o approssimativa".Quanto ai consensi raccolti, Bersani parla di "risultati molto, molto soddisfacenti, al di là delle aspettative pur fiduciose che avevamo, un risultato rilevante e diffuso ovunque, al nord e al sud, nelle città e nei piccoli centri, è un dato omogeneo". Ora si tratta di affrontare "la verifica del voto popolare attraverso le primarie alle quali - dice Bersani - mi auguro ci sia una grande partecipazione, sapendo che iscritti ed elettori non sono due razze diverse" e che perciò "non c'è nessuna contraddizione". L'obiettivo del candidato segretario è di fare delle primarie un'occasione "di confronto su cosa vogliamo dire al Paese. Adesso, finita la discussione interna, dobbiamo uscire con una voce verso il Paese".

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