Ricerca/ La nuova povertà è quella alimentare, allarme al Sud

Ricerca/ La nuova povertà è quella alimentare, allarme al Sud Focus del Corriere della Sera. 222,29 euro per due cifra minima

Roma, 3 ott. (Apcom) - In Italia ci sono oltre 3 milioni e mezzodi persone che non hanno abbastanza soldi per un'alimentazioneadeguata. Altro che carne, pollo e pesce almeno ogni due giorni.Il dato emerge dalla ricerca realizzata dalla Fondazione per lasussidiarietà, curata dal pro rettore della Cattolica LuigiCampiglio. L'indagine, riportata oggi dal Corriere della Sera,per le prima volta calcola la soglia di povertà alimentare e chei dati non sono il frutto di fredde statistiche, ma di quantoemerso dalla Rete della Fondazione Banco alimentare, che ha 8mila enti sparsi sul territorio che aiutano direttamente 1.5milioni di indigenti.Secondo quanto riportato dal Corsera, una famiglia di due personeviene considerata povera se ha una spesa di cibo e bevande, inmedia, inferiore a 222,29 al mese che oscilla che oscilla, aseconda delle differenze tra regione e regione, dai 195 euro inSicilia ai 255 in Trentino Alto Adige. Il problema riguarda tuttala popolazione ma è più concentrato nel Sud. Colpisce in modo piùdrammatico bambini e giovani, gli anziani e le persone sole. Lafascia d'età, 35-39 anni, è in grande difficoltà: sono i separatiche non possono permettersi, dopo aver pagato l'affitto, anche unpasto "come si deve". Non se la passano bene neanche gli anziani,specie nel Meridione."Il rapporto vuole essere uno strumento di lettura e disuggerimento - dice al Corsera Marco Lucchini, direttore dellaRete del Banco alimentare - E un aspetto fondamentale che emergedall'indagine per affrontare l'indigenza, per esempio, è ilfattore tempo. Più rapido è il soccorso meglio si evita che unasituazione di rischio di povertà temporanea, causata per esempiodalla perdita di lavoro, si aggravi e diventi di più difficilesoluzione".Red/Nav

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