Sicilia/ Operazione 'Manicomio', sequestrati beni per 2 mln euro

Sicilia/ Operazione 'Manicomio', sequestrati beni per 2 mln euro Dopo 15 arresti per droga, sigilli a società e ad auto di lusso

Roma, 4 ott. (Apcom) - Sequestrati dalla polizia beni per due milioni di euro costituenti il patrimonio di Rosario Giordano, Antonino Zingale e Antonino Gulisano, tutti di Catania, nell'ambito dell'operazione antidroga 'Manicomio' eseguita lo scorso giugno dalla mobile di Catania. Il blitz, diretto dalla Dda della Procura etnea, ha interessato, oltre che la Sicilia, anche a Venezia e Napoli e ha permesso l'emissione dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 15 persone, a quattro della quali sono stati concessi i domiciliari, tre ordini di custodia notificati in carcere, due obblighi di firma e due indagati risultati irreperibili. L'inchiesta ha permesso, secondo la Procura etnea, di sgominare due organizzazioni criminali che gestivano un vasto traffico di sostanze stupefacenti: una importava cocaina sull'asse Spagna-Napoli-Catania; l'altra cocaina, marijuana, orange-skunk e Lsd sulla tratta Amsterdam-Venezia-Catania.Secondo la questura di Catania, promotore della prima banda sarebbe stato il catanese Rosario Giordano, di 42 anni, già detenuto, che acquistava la droga a Napoli tramite Salvatore Pezzella, di 38 anni, anch'egli arrestato e fornitore di ingenti quantitativi di "cocaina" pure per Antonino Gulisano promotore di un proprio autonomo gruppo criminale. Il secondo gruppo farebbe capo invece a Salvatore Messina, di 43 anni, detto 'Manicomio', che si serviva della collaborazione di Giuseppe Siscaro, un catanese di 35 anni che lavorava in una serra di Amsterdam dove si coltiva marijuana indoor, di Antonino Zingale e del veneziano Michele Costantini, di 30 anni, di Mestre, per il quale il Gip Santino Mirabella ha disposto gli arresti domiciliari.Le indagini hanno ricostruito il patrimonio degli associati e dei relativi nuclei familiari. Sequestrati, oltre a numerose auto, anche di lusso, per circa 150mila euro, anche diversi immobili e quote di partecipazioni di una società di recente costituzione nel settore della pratica e della propaganda di attività sportiva equestre, per un valore complessivo di circa 1,8 milioni di euro, a Catania e nei Comuni limitrofi. Gli accertamenti economico-patrimoniali hanno rivelato un effettiva sproporzione tra i redditi dichiarati, sulla carta a mala pena sufficienti alla sussistenza del nucleo familiare, e i beni mobili e immobili posseduti. Il Gip di Catania ha disposto quindi il sequestro.

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