Mafia/ Grasso: Trattativa salvò politici. Vizzini: Meglio morire

Mafia/ Grasso: Trattativa salvò politici. Vizzini: Meglio morire Il procuratore: "Non potevano colpire chi doveva esaudirli"

Roma, 18 ott. (Apcom) - Botta e risposta sulla presunta trattativa tra Stato e mafia, nei primi anni '90 del secolo scorso, tra il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso e il senatore Pdl Carlo Vizzini, presidente della commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama e all'epoca delle stragi del 1992 segretario del Partito Socialista.Secondo Grasso la trattativa con la mafia c'è stata ed avrebbe "salvato la vita a molti politici", dice in un'intervista alla Stampa, spiegando che "in principio pensavano di attaccare il potere politico ed avevano in cantiere gli assassinii di Calogero Mannino, di Martelli, Andreotti, Vizzini e forse mi sfugge qualche altro nome. Cambiano obiettivo probabilmente perchè capiscono che non possono colpire chi dovrebbe esaudire le loro richieste. In questo senso si può dire che la trattativa abbia salvato la vita a molti politici"."Sono certo che il Procuratore Grasso, che è stato a lungo Procuratore capo a Palermo, intenda riferirsi alla mia persona esclusivamente come minacciato di morte e non come possibile trattativista", risponde Vizzini, per il quale "lo Stato deve sempre garantire i suoi cittadini e non i suoi politici. Proverei profondo disprezzo per chiunque avesse trattato con la mafia. Personalmente avrei preferito 100 volte essere ucciso piuttosto che ci fosse stata una trattativa con i mafiosi che come ho sempre sostenuto devono morire poveri ed in galera con il carcere duro".

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