Libertà stampa, Italia giù: è 49ma. Bene Usa, male Iran e Israele

Libertà stampa, Italia giù: è 49ma. Bene Usa, male Iran e Israele Rapporto Rsf: il nostro paese perde 14 posizioni in tre anni

Parigi, 20 ott. (Ap) - Reporters sans frontiers ha pubblicato oggi l'annuale rapporto sulla libertà di stampa nel mondo.Secondo la nuova classifica i dati più rilevanti quest'anno sono l'aumento della libertà di stampa negli Stati Uniti dopo l'insediamento di Obama (dal 40esimo posto al 20esimo) e il peggiorare della situazione in paesi come Iran (73esimo) e Israele (150esimo, ma fuori dai territori israeliani). Anche per l'Italia un responso negativo, col nostro paese che scende dalla 44esima posizione dell'anno scorso alla 49esima (ma nel 2007 era 35esimo). Il paese che quest'anno si piazza in testa alla classifica è la Danimarca, seguita da Finlandia e Irlanda. Ultimo classificato (su 175 parsi monitorati) l'EritreaPresentando il rapporto, il presidente di Rsf, Jean-François Julliard, non ha celato la sua preoccupazione per quanto riguarda la situazione europea, dove diversi paesi, come Francia (43esima), Italia (49esima), Slovacchia (46esima), mostrano un progressivo restringersi degli spazi per la libertà di stampa.Inquietante constatare come, anno dopo anno, importanti democrazie europee come Francia, Italia, Slovacchia perdano progressivamente posizioni. L'Europa dovrebbe essere d'esempio sul fronte delle libertà pubbliche. Come possiamo denunciare le varie violazioni nel mondo se non siamo irreprensibili noi stessi in prima persona?".Per quanto riguarda questa perdita di posizioni, la situazione dell'Italia attesta in effetti un trend di progressivo peggioramento. 49esima nel 2009, era 44esima l'anno scorso e, 35esima nel 2007, con una perdita quindi di 14 posizioni in soli tre anni.Ma forse il dato più clamoroso del rapporto riguarda gli Stati Uniti, che in un anno recuperano venti posizioni in classifica a rispecchiare una dato di grande trasformazione nei rapporti tra potere politico e organi di informazione. Resta invece preoccupante la situazione per i giornalisti in Iraq e Afghanistan, dove i segnali di miglioramento continuano a essere decisamente troppo deboli e scarsi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA