Rifiuti/ Senza correttivi si incepperà ciclo raccolta e recupero

Rifiuti/ Senza correttivi si incepperà ciclo raccolta e recupero Allarme del rapporto 'L'Italia del recupero'

Roma, 30 ott. (Apcom) - Se non saranno messi in atto rapidi econcreti interventi correttivi, gli effetti dell'attuale crisieconomica rischiano di far inceppare il ciclo di raccolta erecupero rifiuti. L'allarme emerge dallo studio annuale 'L'Italia del Recupero', giunta alla decima edizione, che sarà presentato oggi a Rimini nel corso della Fiera Ecomondo da Fise Unire, l'associazione di Confindustria che rappresenta le aziende del recupero rifiuti.L'attuale congiuntura economica, spiega l'analisi, ha provocato un crollo nelle quotazioni delle materie prime, causando pesanti ricadute anche sui mercati dei materiali riciclati. Nonostante la costante crescita degli ultimi anni, l'industria del recupero rischia di entrare in una fase di stallo a causa all'insufficienza dei mercati di sbocco e a strozzature prolungate della domanda di materiali: a cascata, la raccolta differenziata rischia di rimanere 'parcheggiata' sui piazzali degli impianti o, paradossalmente, di non trovare sbocco, compromettendo anche lo sviluppo delle raccolte differenziate, in particolare nel Sud del Paese.Per alcuni settori del recupero (carta), gli attuali tassi di riciclo e di raccolta sono stati mantenuti solo grazie all'incremento delle esportazioni (dirette soprattutto nel Far East), che dovrebbero, alla luce dell'attuale situazione, continuare a crescere nel medio-lungo periodo. In questo contesto risulta indispensabile un'adeguata valorizzazione del ruolo dei recuperatori, in linea con le disposizioni normative. "E' necessario - evidenzia Corrado Scapino, Presidente di Unire - quindi un coinvolgimento della rappresentanza dei recuperatori negli accordi che regolano anche le fasi di trattamento dei rifiuti da raccolte differenziate e quindi anche nell'Accordo ANCI-CONAI, in quanto in alcune parti dello stesso si disciplinano attività e responsabilità dei recuperatori, non tenendo conto delle oggettive esigenze e innestando conflitti o mancate attuazioni degli accordi in fase operativa"."Una raccolta differenziata di qualità' - prosegue Scapino, rappresenta il presupposto, e non l'obiettivo principe, di una migliore gestione dei rifiuti, che va rifocalizzata innanzitutto sul 'risultato', ovvero sulla possibilità di produrre materiali recuperati con sempre maggiore qualità e sulla capacità di questi di essere riassorbiti anche in nuovi cicli produttivi".

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