Crisi/Napolitano: Migliora, ma preoccupa ripresa lenta e fragile

Crisi/Napolitano: Migliora, ma preoccupa ripresa lenta e fragile Per superarla servono riforme condivise

Roma, 30 ott. (Apcom) - In Italia si vedono i primi miglioramenti dopo la crisi, ma la ripresa è ancora lenta e fragile, e andrebbe aiutata con riforme condivise. Lo scrive il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel messaggio inviato a Federica Guidi, presidente dei Giovani imprenditori, in occasione del XXIV Convegno di Capri, 'Mediterraneo dall'Europa al Golfo, la rotta verso nuovi orizzonti', promosso dall'associazione di Confindustria.Nell'esprimere apprezzamento per la "particolare suggestione ed interesse nell'attuale contesto economico internazionale" del convegno, Napolitano osserva che "negli ultimi mesi si sono manifestati i primi segnali di miglioramento della situazione economica mondiale. Restano le preoccupazioni per la lentezza e la fragilità della ripresa in atto, per i pesanti effetti negativi della crisi sui livelli occupazionali, che rischiano di perdurare nel tempo, e per le difficoltà strutturali specifiche del nostro Paese"."Prospettive durature di ripresa - prosegue Napolitano - sono quindi legate specialmente in Italia alla capacità delle istituzioni di avviare riforme condivise atte a superare quelle debolezze. D'altro lato è indispensabile che il sistema delle imprese sia in grado di cogliere con prontezza le opportunità derivanti dall'attuale miglioramento del quadro economico internazionale con una attenzione particolare alle prospettive di sviluppo che possono derivare anche per le piccole e medie imprese da un'intensificazione dei rapporti economici con i paesi del bacino del Mediterraneo"."In questa sfida un compito insostituibile è affidato alle risorse organizzative e di iniziativa del sistema imprenditoriale, nell'ambito del quale i Giovani imprenditori di Confindustria, che ne costituiscono attiva e feconda espressione, sono chiamati a dare il proprio specifico contributo di capacità progettuale e di innovazione", conclude Napolitano.

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