Opel/ 'Voltafaccia' Gm: ce la teniamo. E scoppia ira di Berlino

Opel/ 'Voltafaccia' Gm: ce la teniamo. E scoppia ira di Berlino Gm:risanare da soli ci costa meno. Germania minaccia ritiro aiuti

Roma, 4 nov. (Apcom) - Clamoroso e dirompente ripensamento di General Motors sulla cessione del controllo di Opel al gruppo Magna: la casa americana afferma che la sua situazione "è migliorata" e che tenuto conto dell'importanza del marcio tedesco nella sua strategia "è stato deciso di tenere Opel e di avviarne quanto prima la ristrutturazione". Lo stop - comunicato stanotte con una nota al termine della riunione del Cda di Gm a Detroit - ha scatenato una rapida e dura reazione del governo tedesco, che aveva fortemente sostenuto l'operazione. "Assolutamente inaccettabile", ha affermato il neo ministro dell'economia Rainer Bruederle, esortando Gm a presentare immediatamente i suoi nuovi piani e minacciando esplicitamente di ritirare gli aiuti già concessi. I sindacati minacciano proteste già da domani.Solo ieri sembrava quasi cosa fatta. Invece salta un'operazione che avrebbe visto Gm trasferite il 55 per cento di Opel-Vauxhall al produttore di componentistica per l'auto canadese-austriaco Magna, aiutata dalla banca russa Sberbank. E soprattutto dell'appoggio di Berlino, che a questa partita aveva condizionato la concessione di aiuti pubblici plurimilardari, suscitando attriti con l'Ue.Uno stop dopo lunghi mesi di trattative, che inizialmente avevano visto in lizza varie altre parti, tra cui l'italiana Fiat. Nel comunicato, Gm si scusa per la durata con cui è giunta alla decisione. Ma allo stesso tempo rivendica concreti motivi economici: stima che portando avanti da solo il riassetto di Opel le spese totali risulteranno di 3 miliardi di dollari più basse "di tutte le offerte" alternative.(segue)

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