
apcom
Giovedì 04 Novembre 2010
Governo/ Berlusconi: Fini alza il prezzo, ma ora non ha alibi
Governo/ Berlusconi: Fini alza il prezzo, ma ora non ha alibi Offre 'patto' ma non si fida. Appoggio esterno? Fli già divisa
Roma, 4 nov. (Apcom) - Ha voluto, piuttosto dovuto, dare ascolto alle colombe. D'altra parte Silvio Berlusconi lo ha ammesso pubblicamente: poche parole a braccio, cioè dettate dall'istinto, e per il resto tutto discorso scritto, come si era impegnato a fare nella doppia riunione di ieri con lo stato maggiore del partito. Il premier, davanti alla platea della Direzione Pdl, ha l'onere di ripassare il cerino in mano a Gianfranco Fini e quindi, non avendo una strategia alternativa, fa di necessità virtù: dicano con chiarezza da che parte stanno - è più o meno la sintesi del messaggio - altrimenti sono pronto alla sfida delle urne. Ed è vero che fa in modo di rimarcare che il 'pallino' dell'agenda di governo è in mano sua, ma ai futuristi propone un 'patto di legislatura'.Nel complesso di Santo Spirito in Sassia si celebra anche la 'liturgia della democrazia interna' del Pdl. In mezza giornata, e di fronte una platea che si svuota appena smette di parlare il leader, scompaiono le divisioni interne. Poche eccezioni e concentrate in alcuni accenni come quello di Gianni Alemanno al fatto che l'unità non basta: nei pochi interventi (e quasi tutti della dirigenza) è un fiorire di riferimenti alla coesione e alla forza del partito. D'altra parte la tregua interna era la conditio 'sine qua non' chiesta da Silvio Berlusconi per fare quel passo di 'riconoscimento' verso i finiani che qualche mese fa, quando la frattura con il presidente della Camera non era ancora consumata, vedeva come la peste.
© RIPRODUZIONE RISERVATA