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Lunedì 07 Novembre 2011
Governo/ Opposizioni verso astensione su Rendiconto, poi mozione
Governo/ Opposizioni verso astensione su Rendiconto, poi mozione Fini, Casini, Bersani studiano strategia comune per dimissioni
Roma, 7 nov. (TMNews) - Le opposizioni si preparano alla 'battaglia finale'. Oggi i leader di Pd, Terzo Polo e Idv si sono consultati in diversi momenti della giornata per definire una strategia comune in vista del voto di domani sul Rendiconto dello Stato, cartina di tornasole della tenuta del governo Berlusconi, e sulle mosse successive, ossia la mozione di sfiducia. Nonostante la smentita dello stesso premier sulle sue dimissioni, voce circolata con insistenza durante la mattinata, le opposizioni sono convinte che il Cavaliere abbia ormai le ore contate, anche per questo si valutano con attenzione le mosse da fare per raggiungere l'obiettivo.Casini ha avuto un breve colloquio in mattinata con Di Pietro, poi in serata nel suo studio a Montecitorio Fini ha ricevuto Bersani, Casini e Rutelli. Il primo passo sarà appunto quello del voto di domani sul Rendiconto. Il Terzo polo è schierato decisamente per l'astensione mentre nel Pd ancora si discute, la decisione sarà presa domattina dall'ufficio di presidenza. E' chiaro infatti che l'astensione deve servire a far venire fuori gli scontenti del Pdl, altrimenti, è l'opinione di alcuni dirigenti del Pd, non serve a niente. Antonio Di Pietro è il più scettico perchè considera impossibile non votare contro un documento che approva la politica economica del governo che osteggia. "Domani alle 11,30 c'è una riunione dei capigruppo di opposizione per decidere il da farsi", ha detto Bersani lasciando il vertice delle opposizioni. Ma a quanto si apprende il capogruppo del Pd, Franceschini, che alle 11,30 incontrerà i suoi omologhi di Udc, Fli e Idv proporrà l'astensione con la condizione di una richiesta di dimissioni al premier non appena il voto avrà certificato che la maggioranza non c'è più. Anche per questo sono ore di calcoli sui numeri che Berlusconi potrebbe ottenere domani, nel Pd le ipotesi oscillano tra i 310 e i 308 voti.Dal momento che nessuno crede in un passo indietro spontaneo di Berlusconi, come lui stesso ha ribadito oggi, le opposizioni hanno già pronto il testo della mozione di sfiducia da presentare alla Camera quanto prima. Il voto però non potrebbe tenersi prima della settimana prossima, secondo quanto prevede il regolamento della Camera per questo tipo di iniziative. Berlusconi li ha così presi in contropiede annunciando la richiesta di un voto di fiducia sulla lettera inviata all'Ue. Un voto che si terrebbe sicuramente prima di quello sulla mozione, cioè già in settimana. Anche per questo tra le opposizioni ci sono perplessità sulla mozione di sfiducia: l'opportunità di presentarla o meno è legata infatti anche al numero effettivo di malpancisti che verranno allo scoperto perchè nessuno, nè Pd, nè il Terzo polo, hanno intenzione di replicare il fallimento del 14 dicembre. E c'è poi la consapevolezza che per dar vita ad una maggioranza alternativa che possa sostenere un governo di transizione i numeri dovranno essere decisamente consistenti.Perciò ancora nessuna decisione è al momento definitiva, viene spiegato, e i leader di Pd e Terzo polo continueranno a consultarsi nelle prossime ore sul da farsi. Quanto a Bersani, il segretario del Pd oggi, raccontano al Nazareno, oltre ai contatti politici, ha avuto modo di sentire banchieri e mondo finanziario, dai quali ha potuto ascoltare messaggi di grande preoccupazione per la situazione italiana considerata "a rischio" con lo spread che continua a salire.
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