«Addestrato dall’Isis»
Tre anni al minorenne siriano

Condannato il diciassettenne che era stato fermato insieme a un connazionale all’aeroporto di Orio, con foto sospette nel telefonino. Erano diretti a Malta.

Tre ore e mezzo di camera di consiglio, poi il verdetto: per il tribunale dei minori di Brescia il diciassettenne siriano fermato un anno fa all’aeroporto di Orio con un passaporto falso e con immagini di miliziani dell’Isis archiviate nel telefonino, è un jihadista.Tre anni è la pena inflitta dai giudici al ragazzo, condannato per l’associazione con finalità di terrorismo internazionale e per i documenti falsi e invece assolto per la ricettazione del passaporto norvegese con cui tentava di imbarcarsi per Malta. Il compagno di viaggio considerato il suo reclutatore, Alali Alhussein Ahmad, 31 anni, detenuto nel carcere di Nuoro, ha già rimediato 18 mesi per i documenti falsi e attende ora il rito abbreviato (14 dicembre) per la partecipazione all’associazione terroristica.

Per il diciassettenne il collegio ha recepito quasi in toto la tesi del pm Simonetta Bellaviti (tre anni e due mesi la sua richiesta), secondo la quale il giovane siriano «partecipava ad attività di addestramento al fine di far parte dell’organizzazione internazionale denominata Isis». Niente di vero secondo l’avvocato difensore Nicola Offredi Geddo: «La foto incriminata è quella del fratello ucciso. Che era, sì, in divisa dell’Isis, ma non per scelta. Quando, infatti, il Califfato ha conquistato il villaggio, ha preteso che almeno un membro per famiglia si arruolasse». Secondo il legale «la condanna è ingiusta, decretata sulla scorta di presunzioni. Non c’era alcuna prova».

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