Aler Bergamo, ripartono
i servizi di portierato sociale

Lunedì 16 novembre ripartono i servizi di portierato sociale nei principali quartieri della città di Bergamo.

La grave emergenza sanitaria che stiamo vivendo evidenzia con forza la necessità di rafforzare attività di ascolto e di cura delle relazioni nei contesti sociali più fragili. Molte delle fasce di popolazione più colpite dalla crisi risiedono nei quartieri popolari ed erano a rischio di povertà già prima del coronavirus, perché si tratta spesso di famiglie in cui il lavoro è interamente prestato in attività precarie e temporanee. Le conseguenze sociali per questa fascia di popolazione sono evidentemente pesanti e richiedono un’analisi attenta e volta ad interventi mirati di sostegno e di mediazione. Aler Bergamo Lecco Sondrio è orientata a contenere i rischi che questa pandemia ha prodotto dentro questi contesti, mettendo in campo strategie proattive e cercando soluzioni e canali comunicativi efficaci e tempestivi. Con questo spirito, lunedì 16 novembre, ripartono i servizi di portierato sociale nei principali quartieri della Città: Carnovali (189 appartamenti); Malpensata (202 appartamenti); Monterosso (480 appartamenti); Villaggio Sposi (200 appartamenti), Clementina (200) appartamenti e Longuelo/Loreto (556 appartamenti).

Divenuto un punto di riferimento per molte persone all’interno dei condomini, questo servizio nasce con l’obiettivo di migliorare la vivibilità del condominio e del quartiere, favorendo iniziative tese all’integrazione delle diverse culture e all’inserimento degli inquilini nel tessuto sociale della città. II servizio sarà organizzato in modo da garantire la presenza per singolo quartiere del portiere sociale e alternativamente di un collaboratore, per 20 ore settimanali. Si tratta di sei professionisti competenti nel settore della mediazione sociale a cui è stato affidato l’incarico per lo svolgimento di compiti che vanno dalla rilevazione dei bisogni dei residenti, all’accompagnamento dei nuovi inquilini; dall’attività d’ intermediazione ed integrazione, alla capacità di attivare interventi e progetti di miglioramento della qualità della vita condominiale. Senza dimenticare il rapporto quotidiano con l’Azienda che coordinerà e verificherà la capacità effettiva di segnalare situazioni anomale da parte dei portieri e la conseguente assistenza concordata. L’accesso al portierato, in conseguenza delle disposizioni sanitarie facenti riferimento all’emergenza Covid-19, sarà consentito solo a persone con una temperatura inferiore ai 37,5°, dotati di mascherina, ed organizzato in modo da garantire la presenza di un solo inquilino alla volta, privilegiando, attraverso un numero di telefono messo a disposizione (in prossimità del locale che ospita il portiere saranno esposti i riferimenti telefonici e indirizzi Email), la prenotazione su appuntamento.

«Con l’obiettivo (anche) di ridurre al massimo – commenta il presidente Aler, Fabio Danesi - gli effetti negativi di questa seconda ondata pandemica, riaprono i portierati sociali. Fortunatamente noi viviamo in un’era in cui la tecnologia ci permette di rimanere in contatto, di vedere, ascoltare e interagire con i nostri cari anche a distanza, ma sapere che esiste qualcuno sotto casa su cui si può contare, a cui rivolgersi, a volte può essere sufficiente per attenuare la risposta allo stress a cui tutti siamo sottoposti».

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