«All’aeroporto garantiamo sicurezza
anche con l’aiuto degli 007 esteri»

Un impegno costante nel garantire la sicurezza, 24 ore su 254, 365 giorni all’anno, in un luogo «sensibile» come l’aeroporto di Orio al Serio. Il compito della Polaria non è semplice: l’allarme terrorismo ha costretto tutti gli scali a prevedere misure ad hoc.

«Bilanciare queste due esigenze, porre la massima attenzione su entrambi i fronti e avere la mentalità da grande aeroporto sono gli obiettivi che mi sono posto quando sono arrivato a Orio – spiega Rocco Luciani, dal novembre scorso dirigente della Polizia di frontiera di Orio al Serio –. Provengo da un’esperienza di 21 anni a Malpensa, ho visto l’apertura di Malpensa 2000 e sono stato responsabile dell’antiterrorismo come vice dirigente. Lì ho imparato a confrontarmi con soggetti diversi, servizi segreti americani, israeliani e britannici e da quando sono a Orio sto aumentando in questo senso i rapporti con l’intelligence straniera. Certo la sicurezza è la sfida di questi anni, sappiamo tutti cosa sta succedendo nel mondo e dobbiamo essere pronti a raccoglierla e soprattutto lavorare per la prevenzione. Fino a dicembre abbiamo l’aiuto delle pattuglie dell’Esercito che si integrano nel dispositivo di sicurezza aeroportuale che è di nostra esclusiva competenza: sono 25 unità che coprono tutti i turni e hanno il compito di controllare il perimetro esterno e i saloni aperti al pubblico. Resteranno qui fino a dicembre». Sono gli uomini (e le donne) del Raggruppamento tattico della Lombardia: i militari sono arrivati il 12 maggio, come in molte altre città, per l’operazione «Strade sicure». L’organico della Polaria conta invece poco più di un centinaio di agenti.

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