Arrestato per la terza volta a Dalmine
Continui maltrattamenti alla moglie

Tre arresti in poco più di 20 giorni per un 43enne bulgaro indagato per maltrattamenti famigliari. Neanche gli arresti domiciliari sono bastati per contenerne la sua indole criminale.

Alla fine è stato arrestato e portato in carcere il 43enne bulgaro che martedì 15 gennaio, a Dalmine, è stato catturato dai Carabinieri della Compagnia di Treviglio su ordinanza di aggravamento della custodia cautelare emessa dal Tribunale di Bergamo. Lo straniero in questione, da circa un paio di settimane agli arresti domiciliari per precedenti fatti di violenza contro la moglie, era stato già in precedenza gravato dalla misura del divieto di avvicinamento e comunicazione nei confronti della consorte, dopo tra l’altro averne anche fatto irruzione in casa. Il giudice, dopo aver ricevuto le informative dei Carabinieri della Stazione di Dalmine che documentavano l’inottemperanza alle prescrizioni imposte al 43enne, prima derivanti dal provvedimento di divieto di avvicinamento e, successivamente, anche quelle riconducibili agli arresti domiciliari, ha così disposto la misura massima, il carcere. Nel giro di 10 giorni, per ben due volte, ha violato gli arresti domiciliari, dando così dimostrazione di non autocontrollo e, come scrive il giudice nella sua ordinanza, nel non «sapere il alcun modo contenere le proprie inveterate pulsioni criminali». A questo punto l’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare del carcere e così l’accompagnamento dell’uomo presso la Casa Circondariale di Bergamo, dove appunto sconterà il periodo di carcerazione preventiva.

Il primo episodio risale a Santo Stegano. L’uomo, verso l’ora di pranzo, si è presentato a Osio Sopra a casa della moglie da cui si sta separando, una sua connazionale di 39 anni. Probabilmente il motivo dell’irruzione posta in essere da parte dell’uomo era la gelosia nei confronti della ex consorte. Dopo aver suonato insistentemente al citofono di casa, l’uomo ha scavalcato la recinzione del condominio dove abita l’ex moglie con i due figli di 20 e 15 anni, incominciando poi a sbattere violentemente contro porte e finestre, al fine di farsi aprire. Una volta entrato con la forza in casa, il 43enne ha iniziato a buttare a terra degli oggetti, lanciandoli anche in un raptus di follia contro la stessa donna.

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