Atalanta-Fiorentina, scontri allo stadio
Obbligo di firma per il giovane arrestato

Il ventiseienne di Dalmine fermato nella mattinata di venerdì 3 maggio in seguito agli scontri tra ultrà e polizia della semifinale di Coppa Italia dello scorso 25 aprile a Bergamo. Sabato 4 maggio il giudice ha convalidato l’arresto e disposto l’obbligo di firma: processo rinviato.

È stato convalidato questa mattina, sabato 4 maggio, l’arresto del giovane di dalmine, 26 anni, nella cui abitazione la polizia ha rinvenuto anche una bomba carta del peso di 400 grammi e che era stato arrestato. Il giovane era stato arrestato per detenzione di materiale esplodente nei giorni successivi agli scontri per la semifinale di Coppa Italia Atalanta-Fiorentina disputata lo scorso 25 aprile. Il giudice ha disposto nei suoi confronti l’obbligo di firma il lunedì, il mercoledì, il sabato e la domenica e ha rinviato il processo. Il giovane è assistito dagli avvocato Andrea Pezzotta e Federico Riva

I FATTI

Se sul campo il match Atalanta-Fiorentina ha portato alla vittoria dei nerazzurri e la qualificazione per la finale, fuori dallo stadio il bilancio è stato invece di 20 agenti feriti, con prognosi tra i 15 e i 30 giorni, soprattutto per le abrasioni riportate dalle bombe carta con cui sono stati assaliti da 150-200 ultrà nerazzurri in viale Giulio Cesare. L’agguato alle 19 quando la prima scorta con 600 tifosi della Fiorentina è arrivata in piazzale Oberdan: gli atalantini, tutti a volto coperto, sono scesi da viale Giulio Cesare tentando di raggiungere i pullman. La questura era già pronta a fronteggiarli con un massiccio sbarramento: dagli ultras sono partiti fumogeni, bombe carta, aste, bulloni, pietre e bottiglie che hanno colpito gli agenti, ma lo scontro con i tifosi della Fiorentina è stato evitato. Quando sono passati in piazzale Oberdan gli ultimi tre pullman viola, gli scontri tra nerazzurri e polizia erano in pieno svolgimento e un nutrito gruppo di ospiti è sceso dai bus. Gli agenti sono intervenuti per contenerli e sono riusciti, anche in questo caso con qualche contuso (4 feriti anche tra i tifosi), a farli risalire sui bus.

Arrivati allo stadio, gli ultras della Fiorentina hanno cercato di sfondare i cancelli del settore ospiti e le forze dell’ordine sono state costrette a intervenire nuovamente. Altri scontri alla fine della partita: per due volte gli ospiti hanno cercato di sfondare i cancelli mentre gli atalantini, che stavano festeggiando la vittoria al Baretto, hanno lanciato bombe carta ma senza riuscire a colpirli. Gli agenti della Digos hanno sequestrato bastoni, aste, sassi, bottiglie e hanno visionato i filmati per identificare gli autori degli scontri. Da lì nella mattinata di venerdì 3 maggio sono scattate le perquisizioni nelle abitazioni di otto ultrà atalantini. Nella casa del ventiseienne gli agenti hanno rinvenuto anche una bomba carta del peso di 400 grammi. Il giovane è stato arrestato per detenzione di materiale esplodente.

Un altro ultrà, di 29 anni, di Clusone, è stato denunciato dopo il ritrovamento di un proiettile non denunciato e segnalato per possesso di sostanze stupefacenti. Un terzo ultrà è stato deferito all’Autorità amministrativo perché in possesso di sostanze stupefacenti.

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