Bon bon e gelati alla greenway
C’è Maurizio col chiosco mobile

Bergamo, il «bar con le ruote» è attivo da settembre alla greenway. Una raccolta firme per poter stare sul percorso ciclopedonale.

Caramelle sfuse, coccodrilli gommosi, bibite, caffè, panini e nella bella stagione tanti gelati. In due parole: un bar. Minuscolo, un po’ come lo erano quelli degli oratori un tempo. Solo che in più questo ha le ruote. Due ruote. Non a caso staziona dalle parti della ciclabile, la greenway che collega via Baioni a via Castagneta. A trasportarlo qui ogni giorno come una piccola roulotte è Maurizio Caretta. E assieme al carico di vettovaglie, il quarantasettenne che risiede proprio a Valtesse si porta appresso anche una storia per molti versi esemplare. Quella di una persona rimasta, purtroppo come molte altre, senza lavoro, ma decisa a trasformare le difficoltà in un’occasione.

«In passato – racconta – avevo già fatto il barista e siccome conosco bene questo quartiere, compresa la ciclabile, mi sono reso conto che qui mancava un’attività di questo genere. Ne è sprovvista la pista, frequentatissima, ma ne è sprovvisto anche l’oratorio, così mi sono buttato in questa piccola avventura. Inizialmente avevo pensato a una postazione fissa, ma siccome questo avrebbe comportato la sua assegnazione attraverso un bando, avrei rischiato di perderlo». La scelta del baretto itinerante è arrivata di conseguenza. Un po’ sull’onda dello street food che tanto va di moda, ma in una chiave più familiare, «Let’s go» – questo il nome del chiosco – ha fatto la sua comparsa sulla ciclabile lo scorso settembre. Dopo il rodaggio autunnale e invernale, Caretta si appresta ad affrontare la stagione più propizia. Come sta andando? «Abbastanza bene – aggiunge – trascorro la mattina nelle immediate vicinanze del parco Solari, mentre il pomeriggio trasloco accanto alla pista ciclabile. L’impressione è che alla gente piaccia bere il caffè “on the road” e da parte mia cerco di svolgere anche quel minimo di presidio del territorio che effettivamente mancava».

Un occhio in più sul quartiere insomma. Peccato che non tutti abbiano apprezzato la novità: «Purtroppo – spiega ancora Maurizio Caretta – dopo un esposto, mi è stata negata la possibilità di trasportare il chiosco sulla ciclabile. I vigili dicono che non si può perché il mezzo è targato anche se, inizialmente, all’Ufficio commercio mi era stato detto l’esatto contrario. Ho sempre spostato il carrello lungo il tratto ciclopedonale rigorosamente a spinta, cercando di evitare qualsiasi disturbo. Evidentemente qualcosa è andato storto e ora sono costretto a lasciarlo nel parcheggio: non è la stessa cosa». Così da qualche settimana è partita una raccolta di firme affinché il chiosco torni sul percorso vero e proprio: «Nessun intento polemico – conclude il barista –, vorrei solo riposizionarlo là dove era inizialmente stato pensato».

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