Bonate Sopra, l’addio al soccorritore
«Claudio, una vita di impegno per gli altri»

Bonate Sopra, sabato mattina alle Ghiaie i funerali di Claudio Rossi, infermiere di 42 anni morto mercoledì dopo essere stato travolto da una valanga.

Parenti, amici, colleghi, volontari, alpini, gente del paese: un saluto collettivo, carico di affetto e di commozione. In tanti nella mattinata di sabato 16 gennaio sono arrivati alla parrocchia delle Ghiaie di Bonate Sopra per i funerali di Claudio Rossi, 42 anni, infermiere del 118 di Bergamo, volontario del Soccorso alpino e papà di due bambini, che mercoledì è morto all’ospedale Papa Giovanni, il «suo» ospedale, dopo essere stato travolto da una valanga in Valle Imagna. A presiedere la celebrazione il parroco don Marco Milesi, insieme a monsignor Galdino Beretta (zio di Claudio) e a padre Stefano Dubini, responsabile dei frati dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Il parroco ha ricordato l’affetto per Claudio, le tantissime persone che in questi giorni sono arrivate nella frazione per salutarlo e testimoniare la loro vicinanza alla compagna Ivana e ai due bambini. Persone che di fronte a questa tragedia «portano le loro domande – ha sottolineato il parroco – sulla vita, sulla morte, sul dolore. Cerchiamo consolazione in questa sofferenza e chiediamo a Claudio stesso di aiutarci a capire davanti al Signore».

Claudio Rossi lavorava in elisoccorso, era volontario del Soccorso alpino, tutta la sua vita è stata dedicata al servizio degli altri, come ha ricordato anche il parroco: «Insieme al suo equipaggio ha preso il volo tante volte per assistere gli altri e salvare vite». Monsignor Beretta ha ringraziato tutti presenti a nome dei familiari, mentre due amici hanno letto messaggi di ricordo e di affetto. All’uscita il feretro è stato salutato con la canzone «Signore delle cime», con un lungo applauso, la sirena di un mezzo di soccorso e, dall’alto, da un passaggio dell’elisoccorso.

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