Bossetti, il pm si oppone alle 5 perizie
La Corte riunita per decidere - Foto

Il pm Letizia Ruggeri nell’udienza del 22 aprile si è opposta a tutte e 5 le perizie chieste dalla difesa del muratore di Mapello imputato per l’omicidio di Yara. La Corte si è riunita per decidere, nel pomeriggio il verdetto.

Gli avvocati Claudio Salvagni e Paolo Camporini, difensori di Bossetti, nella scorsa udienza avevano invocato ben cinque perizie, chiedendo alla Corte di disporle. I legali avevano sostenuto la necessità di nuovi accertamenti tecnici in materia genetica (Dna), medico legale (dinamica dell’omicidio), chimica (fibre e micro sfere) e videofotografica (sulle telecamere). Nell’udienza di oggi il pm Letizia Ruggeri si è opposta a tutte e 5 le richieste di perizia, sostenendo che si tratta di argomenti già «ampiamente istruiti e approfonditi».

In materia di telecamere, invece, era stato proprio il pm a chiedere l’acquisizione di indagini integrative svolte di recente dai Ris con la collaborazione del dipartimento di Ingegneria civile dell’Università di Parma «che confermano le nostre conclusioni», riguardo alla identificazione probabile del mezzo ripreso nei video con l’autocarro in uso a Bossetti e «dimostrano che le misurazioni del consulente della difesa (sull’argomento aveva testimoniato il criminologo Ezio Denti, ndr) sono inattendibili». Anche sulla richiesta della difesa di acquisire tutte le lettere tra Bossetti e la detenuta Gina, il pm ha detto no: è sufficiente, secondo il magistrato, acquisire 5 lettere ritenute rilevanti per le indagini.

Per quanto riguarda la perizia sul Dna, la parte civile invece ha deciso di non opporsi formalmente, anche se i legali ritengono che non sia necessaria: «Non ci opponiamo mai ad accertamenti che puntano a trovare la verità – ha spiegato l’avvocato di parte civile Andrea Pezzotta, che assiste la famiglia di Yara con il collega Enrico Pelillo – anche se in questo caso una perizia del genere non porterebbe nulla di più». L’avvocato Pelillo ha aggiunto che il dibattimento ormai «può dirsi concluso» e si potrebbe passare alle conclusioni del processo.

I giudici della Corte d’Assise di Bergamo dopo aver ascoltato le parti si sono riuniti comunicando che leggeranno non prima delle 15,30 l’ordinanza sulle prove chieste dopo la fine del dibattimento.

Se la Corte dovesse respingere le istanze delle parti, il processo si avvierebbe alle conclusioni e le prossime udienze verrebbero fissate per la requisitoria finale del pubblico ministero e le arringhe dei difensori. Poi, la sentenza. Se invece dovessero essere disposti accertamenti tecnici, i tempi inevitabilmente si allungherebbero, in attesa dei risultati.

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