Cosa succederà all’uscita dell’A4?
Modifiche al sottopasso, ecco come

Si pensa di spostare verso destra, per chi esce dal casello, l’ipotizzato sottopasso verso la circonvallazione delle Valli, e allargare un po’ il rondò sfruttando lo spazio interno.

Sono le novità messe sul tavolo lunedì nell’incontro tra Comune di Bergamo, Provincia, Regione, Ministero delle Infrastrutture e Autostrade per l’Italia in merito alla rotatoria all’uscita della A4, in città. I fondi per sistemare questo snodo, delle cui criticità si parla da anni, sono garantiti dal «Patto per la Lombardia», ma vanno spesi entro il 2019. Così, la tabella di marcia è serrata per studiare gli interventi da attuare.

Rispetto all’ipotesi emersa un mese fa, che prevedeva una serie di corsie «preferenziali» e nuovi raccordi per snellire la circolazione, la novità è che Autostrade ha sollevato delle perplessità sul sottopasso verso la circonvallazione delle Valli. L’imbocco previsto inizialmente lungo la direttrice di uscita dal casello, infatti, potrebbe secondo i tecnici della società risultare pericoloso, oltre a imporre una pendenza piuttosto elevata. La proposta emersa è di spostare quindi l’ingresso del tunnel verso destra (accanto a una corsia per la salita diretta sull’Asse verso Seriate), in modo da facilitare la canalizzazione delle auto che in generale, nell’area, è resa difficile dalla forte vicinanza tra la barriera e il rondò.

«Nei prossimi 10-15 giorni in Via Tasso valuteremo spazi e altezze per capire la fattibilità tecnica dello spostamento - spiega dalla Provincia il delegato alla Viabilità Pasquale Gandolfi -.Quindi, per fine mese, ci rivedremo tutti e consegneremo il materiale ad Autostrade, che a quel punto dovrebbe avviare uno studio sul traffico per capire se gli interventi ipotizzati siano sufficienti a migliorare la situazione del rondò». Nel contempo, si dovranno decidere concretamente i ruoli dei vari enti coinvolti e a chi farà capo l’intervento. «Le criticità tecniche sono notevoli - ammette da Palafrizzoni l’assessore alla Mobilità Stefano Zenoni -. La vicinanza tra il rondò è il casello pregiudica alcune scelte, si sta cercando di individuare il prima possibile l’ipotesi migliore di intervento, per poter poi sviluppare il progetto».

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