Covid, Fontana: Lombardia verso la zona arancione. «Le scuole resteranno aperte»

Il presidente della Regione: «Difficile fare previsioni, la variante Omicron è completamente diversa».

«La direzione è sicuramente quella, speriamo di riuscire a fermarci prima». Così ha risposto il governatore della Lombardia Attilio Fontana alla domanda a margine del Consiglio regionale se la Lombardia va verso la zona arancione . «Sembra che quella sia la direzione» ha detto nella mattinata di martedì 11 gennaio ma «è difficile fare delle previsioni soprattutto perché la variante Omicron è completamente diversa», ha spiegato Fontana. «Lo sviluppo non è paragonabile al vecchio Covid. Non penso si possano fare delle anticipazioni, se già era difficile prima adesso lo è ancora di più», ha concluso.

«Sulle scuole ci siamo sempre adeguati alle decisioni del governo e continueremo a farlo» ha anche chiarito Fontana, alla domanda se la Lombardia continuerà a tenere le scuole aperte. «Continueremo a insistere sulle vaccinazioni . La Lombardia è la Regione che vaccina di più, proseguiamo in questa direzione e guardiamo con moderato ottimismo al futuro», ha aggiunto il governatore lombardo.

Del resto a livello nazionale e in Lombardia il tasso di occupazione di posti letto occupati da pazienti Covid nei reparti sale di 2 punti raggiungendo il 26% e, in 24 ore, il tasso cresce in 5 regioni: continua a salire in Valle d’Aosta, dove arriva al 46% e con +3% la Liguria raggiunge il 39%. Aumenta anche in: Abruzzo (24%), Basilicata (20%), Campania (25%), Emilia Romagna (23%), Friuli (28%), Lazio (24%), Lombardia (29%) , PA Trento (21%), Piemonte (32%), Sicilia (31%), Toscana (22%), Umbria (31%), Veneto (24%). Stabili Molise (16%), PA Bolzano (16%), Calabria (al 36%), Marche (25%), Puglia (16%) e la Sardegna (12%). Sono i dati Agenas del 10 gennaio.

È stabile, invece, al 17% la percentuale dei posti in terapia intensiva occupato da pazienti Covid (era l’11% il 24 dicembre) ma a livello giornaliero cresce in 6 regioni: Friuli Venezia Giulia (23%), Marche (22%), PA Trento (30%), Puglia (9%), Sardegna (13%), Sicilia (17%). Il tasso è in calo in Abruzzo (14%), Liguria (20%), PA Bolzano (18%), Piemonte (22%), Umbria (13%), Veneto (20%). Stabile in Calabria (18%) Campania (11%), Emilia Romagna (17%), Lazio (21%), Lombardia (16%), Toscana (20%),Val d’Aosta (18%) e, sotto il 10%, anche in Basilicata (3%) e Molise (5%).

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