Covid: per la terza dose bene anche Moderna. Remuzzi: «Entrambi i vaccini sono ben tollerati»

Il professor Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto Mario Negri: «Entrambi i vaccini sono ben tollerati e l’unica ragione per non essere vaccinati è un’allergia grave confermata al glicole polietilenico (PEG)».

A livello nazionale stiamo assistendo a una riduzione di approvvigionamento di Vaccino Pfizer rispetto a Moderna che, inevitabilmente, determina lo spostamento delle somministrazioni verso il vaccino Spikevax di Moderna. Ma questo non deve essere un problema per chi deve accedere alla terza somministrazione di vaccino anti Covid-19: «Le agenzie regolatorie (EMA, AIFA) hanno approvato i vaccini a m-RNA, Comirnaty di Pfizer/BioNTech e Spikevax di Moderna per la dose di richiamo anti Covid-19 (terza dose o dose booster). La dose booster potrà essere somministrata a cinque mesi dal completamento del ciclo primario di vaccinazione, indipendentemente dal vaccino utilizzato nel ciclo primario», spiega il dottor Arrigo Paciello (Servizio Farmaceutico Territoriale ATS Bergamo).

Un’autorevole conferma arriva dal professor Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto “Mario Negri”: «Entrambi i vaccini sono ben tollerati e l’unica ragione per non essere vaccinati è un’allergia grave confermata al glicole polietilenico (PEG). Nei vaccini Pfizer e Moderna, il PEG è presente sulla superficie esterna delle nanoparticelle che contengono l’mRNA della proteina spike. In virtù delle sue proprietà fisiche, il PEG impedisce l’agglomerazione delle nanoparticelle, rendendole più assorbibili dalle cellule e migliorandone quindi l’efficacia. Il PEG è generalmente considerato a bassa tossicità e biologicamente inerte, per questa ragione viene comunemente usato da anni come eccipiente in molti farmaci, cosmetici ed alimenti».

«Uno dei maggiori vantaggi del vaccino Moderna rispetto agli altri approvati (Pfizer e Johnson&Johnson) è rappresentato dal fatto che l’efficacia del vaccino contro il virus è maggiore e dura considerevolmente di più nei mesi che seguono la vaccinazione in chi ha avuto Moderna rispetto a chi ha avuto Pfizer o Johnson&Johnson (Science 4 novembre 2021) – entra nel dettaglio il professor Remuzzi - In altre parole, chi si è vaccinato con Moderna può ritardare di qualche mese la terza dose. Questi dati portano a pensare che chi avesse avuto due dosi di Pfizer e avrà Moderna come terza dose è verosimile che possa avere un tempo più lungo di copertura vaccinale rispetto a chi avrà Pfizer come terza dose. Tutto questo in teoria, dobbiamo aspettare che ci siano più dati per esserne sicuri».

Il profilo di sicurezza ed efficacia dei due vaccini è sovrapponibile, entrambi derivano da studi clinici registrativi di dimensioni molto ampie come si evince anche dalla sezione dedicata da AIFA (Agenzia Nazionale del Farmaco) ai Vaccini a m-RNA.

«In particolare – prosegue il dottor Paciello – per Pfizer gli studi registrativi hanno mostrato che il numero di casi sintomatici di Covid-19 si è ridotto del 95% nei soggetti che hanno ricevuto il vaccino (8 casi su 18.198 avevano sintomi di Covid-19) rispetto a quelli che hanno ricevuto il placebo (162 casi su 18.325 avevano sintomi di Covid-19). Analogamente per Moderna, nel gruppo che ha ricevuto il vaccino, sono stati registrati 11 casi di malattia Covid-19, contro 185 nel gruppo che ha avuto il placebo e che fungeva da controllo: il vaccino ha quindi dimostrato un’efficacia del 94,1% nel prevenire l’infezione con sintomi da SARS-CoV-2 rispetto al placebo».

Come riportato da AIFA, la dose di richiamo dopo almeno cinque mesi dal completamento di un ciclo vaccinale primario va effettuata con un vaccino a m-RNA anche se non fosse disponibile il medesimo vaccino a m-RNA utilizzato per le prime due dosi.

Per quanto riguarda la sicurezza dei due vaccini, l’analisi delle segnalazioni di reazione avversa osservate tra il 27/12/2020 e il 26/09/2021 (9° rapporto sulla sorveglianza dei vaccini Covid-AIFA) evidenzia che il tasso di segnalazione di reazione avversa ogni 100.000 dosi somministrate è leggermente superiore per Pfizer rispetto a Moderna come si evince dalla seguente tabella:

Per entrambi i vaccini, gli eventi avversi più segnalati sono febbre, stanchezza, cefalea, dolori muscolari/articolari, reazione locale o dolore in sede di iniezione, brividi e nausea.

EMA ha valutato i dati aggiornati sul rischio noto di miocardite e pericardite in seguito alla vaccinazione con i vaccini Covid-19 Pfizer e Moderna, per cui è stato stabilito che il rischio per entrambi questi eventi è complessivamente molto raro.

«I benefici di entrambi i vaccini Covid-19 autorizzati per la terza dose superano i rischi, considerato il rischio di malattia da Covid-19 e complicazioni correlate, poiché le prove scientifiche dimostrano che essi riducono i decessi e i ricoveri ospedalieri dovuti al Covid-19», conclude il dottor Paciello.

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