Daverio elogia Bergamo dopo l’Unesco
«E adesso imparate a farvi conoscere»

Philippe Daverio, critico d’arte e membro del comitato scientifico della candidatura delle Mura, non dava per scontato il riconoscimento dell’Unesco a Bergamo.

«Meritato ma non era scontato, un segno di attenzione che va accolto con grande gioia . Unesco non aiuta a risolvere problemi ma dà un marchio di comunicazione mondiale. Adesso tocca a voi, tutto dipende da quanto sarete in grado di usare questo marchio per trarne beneficio» avverte.

Ora inizia il difficile. Il rischio è di accontentarsi di una targa piazzata sulle Mura. «Devo dire onestamente, senzavoler sembrare leghista, che a Bergamo va meglio che a Tivoli. Di solito i lombardo-veneti quando hanno queste opportunità ne approfittano con intelligenza. Lo fanno con convinzione. Voi avete tutta una serie di beni che vanno re-individuati.La parte storica della città non ha una comunicazione a livello mondiale. Un po’ come quando, in occasione dell’Expo, Milano ha dimenticato di comunicare le realtà di qualità che erano a un’ora di distanza dal capoluogo lombardo. C’è un problema di marketing del territorio sulla qualità dei luoghi».

L’espressione «turismo sostenibile» cosa le fa pensare? «La verità è che non abbiamo capito cos’è. A Bergamo non avete problemi di invasioni dei turisti. Sarebbe bello se fosse così, ma non ci sono folle di turisti all’assalto dei siti Unesco. Innegabilmente una programmazione di comunicazione sarebbe utile».

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