Fiera di Bergamo: sette indagati
L’inchiesta iniziata da un esposto di Gori

È partita con un esposto del sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, che è consigliere d’amministrazione di Promoberg, l’inchiesta sull’Ente Fiera.

È partita con un esposto del sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, che è consigliere d’amministrazione di Promoberg, l’inchiesta sull’Ente Fiera del capoluogo che nella mattinata di mercoledì 3 luglio ha portato all’arresto del direttore Stefano Cristini (ai domiciliari) e a misure interdittive per il segretario generale Luigi Trigona e il presidente del Collegio dei sindaci, Mauro Bagini, tutti sospesi dai loro incarichi.

Il 10 aprile scorso era stato il primo cittadino a presentarsi spontaneamente in Procura per esporre preoccupazione e dubbi raccolti tra i dipendenti della società di gestione della Fiera. In poco meno di due mesi i finanzieri del nucleo di polizia economico finanziaria di Bergamo e della sezione di polizia giudiziaria della Procura, attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali, servizi di osservazione, pedinamenti e acquisizione di testimonianze, hanno raccolto una serie di elementi a carico del direttore, ora formalmente accusato di aver simulato falsi rimborsi spese intestati a dipendenti che non sapevano nulla, per appropriarsi indebitamente, nel corso degli anni, di oltre 140 mila euro.

Tra i 7 indagati ci sono il presidente Ivan Rodeschini e gli altri membri del collegio sindacale Gianfranco Ceruti e Pierluigi Cocco e l’impiegato amministrativo della Promoberg, Diego Locatelli.

Intanto arrivano le prime reazioni sulla vicenda. «I fatti che hanno portato ai provvedimenti assunti dall’Autorità Giudiziaria nei confronti dei vertici di Promoberg colpiscono per la loro gravità – dichiara il presidente della Provincia, Gianfranco Gafforelli –. Spero che tutti coloro che sono coinvolti in questa vicenda chiariscano la loro posizione. Sarà mia cura come Presidente fissare una fitta serie di incontri, per capire come la Provincia di Bergamo ed il sottoscritto in qualità di Presidente, possa contribuire ad evitare pericolose situazioni di stallo o peggio ancora di conflitto che di certo non portano nessun vantaggio al territorio di Bergamo».

«È necessario ora garantire l’operatività dell’Ente Fiera, rinnovando gli organi e presentando un piano di rilancio – afferma Giovanni Zambonelli, presidente di Ascom Confcommercio Bergamo –. Non possiamo permetterci che l’attività fieristica si fermi proprio in un momento così delicato, in cui si preparano le manifestazioni di settembre e del prossimo autunno. Siamo sicuri che la Procura farà chiarezza su quanto accaduto e confidiamo nel suo lavoro, di cui attendiamo gli esiti».

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