I vescovi: chiese aperte per la preghiera
Messe feriali senza fedeli fino al 7 marzo

La Conferenza Episcopale Lombarda si è riunita lunedì mattina 2 marzo in seduta straordinaria a Caravaggio. Presenti l’arcivescovo di Milano Delpini, il vescovo di Bergamo Beschi, il vescovo di Mantova Busca, il vescovo di Como Cantoni, il vescovo di Vigevano Gervasoni, il vescovo di Crema Gianotti, il vescovo di Lodi Malvestiti, il vescovo di Cremona Napolioni, il vescovo di Pavia Sanguineti e il vescovo di Brescia Tremolada.

Di seguito la nota congiunta dei presuli lombardi: «In ordine alla celebrazione dell’eucaristia il nostro desiderio più profondo era e rimane quello di favorire e sostenere la domanda dei fedeli di partecipare all’eucaristia. Considerata la comunicazione odierna della Cei - che interpretando il Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, invita a non celebrare le Sante Messe feriali con il popolo - chiediamo ai sacerdoti, alla luce della delicata situazione sanitaria e delle richieste delle autorità competenti, di continuare a celebrare le Sante Messe feriali senza la partecipazione dei fedeli sino a sabato 7 marzo».

«Ci riserviamo di dare altre indicazioni, entro venerdì 6 marzo, alla luce di ulteriori sviluppi e delle decisioni delle istituzioni» spiega la nota.

«Le chiese continuino a restare aperte, nel rispetto delle norme del decreto, per la preghiera. Consapevoli della sofferenza e del disagio arrecato dalla situazione, in ordine ai nostri oratori, assunto il parere degli organismi pastorali preposti, sono sospese fino all’8 marzo compreso tutte le attività formative aggregative e sportive. È disposta la chiusura degli spazi aperti al pubblico. Fino a domenica 8 marzo compresa le iniziative e gli incontri presso altri ambienti parrocchiali restano sospesi».

«Confidiamo che le misure di rigore alle quali aderiamo per senso di responsabilità a tutela della salute pubblica siano condivise da tutte le istituzioni ecclesiali e civili e accolte in ogni ambito in modo corale. Ringraziamo i sacerdoti, i collaboratori e gli operatori sanitari e di ordine pubblico, con tutti i volontari, per l’opera svolta, incoraggiandoli a perseverare nel loro servizio».

«Affidiamo le comunità diocesane, con un particolare pensiero a quelle più provate, ai malati e colpiti dalla calamità in atto, all’intercessione materna e confortante di Maria, la Vergine venerata a Caravaggio».

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