Il dramma della famiglia Ravasio
Quattro fratelli morti in 24 giorni

Gazzaniga. Abitavano tutti insieme in via Manzoni: Sandro, 76 anni, è stato il primo, poi Liliana 70 anni, Celestina 80 anni e Virgilio, 79 anni, che aveva appena perso la moglie.

A Gazzaniga, la famiglia Ravasio, molto conosciuta e stimata in paese, è stata duramente colpita dal Covid-19. Ben quattro fratelli su cinque, più la moglie di uno di questi, sono stati vittime del virus. Nel giro di una ventina di giorni, Sandro, Liliana, Celestina, Virgilio e la moglie Rosa Luponi, sono caduti nella morsa del coronavirus. Resta solo Maria Vittoria, la sorella maggiore di 82 anni, sorretta da una grande fede.

«In questo periodo – racconta Fabio Ravasio, figlio di Sandro -, stavano vivendo tutti insieme negli appartamenti della casa di famiglia, in via Manzoni. Anche Liliana, che viveva altrove, si era trasferita lì per essere accudita dalle sorelle, dopo aver subito un’operazione chirurgica ad un piede. Erano molto uniti tra di loro, non mancavano i momenti di ritrovo e di festa, pertanto è facile che, in tempi non ancora sospetti, il virus si sia addentrato in casa e si sia poi manifestato successivamente. Godevano tutti di buona salute».

Il primo ad esserne colpito, all’inizio di marzo, è stato Sandro, 76 anni, che è poi deceduto il 13 marzo al Bolognini di Seriate. Amava molto la musica, sin da piccolo, tant’è che nel 1964 e nel 1965 era stato campione europeo di fisarmonica. Aveva poi intrapreso la strada della ristorazione, prima con il ristorante «Il Giardino» a Gazzaniga, e poi al «Circolo della Valle», nella splendida cornice della Val Vertova. Appassionato di vini, era sommelier professionista sin dai primi anni della fondazione dell’AIS di Bergamo. Lascia la moglie Marilena Faglia, gli adorati nipoti, e due figli, che hanno seguito le orme professionali del padre.

Dopo soli due giorni si è spenta in casa anche Liliana, 70 anni, con un passato da infermiera. In pensione da poco tempo, da qualche giorno si trovava nella casa di famiglia per essere accudita dalle sorelle dopo un intervento. Ottimista e gioiosa anche nei momenti difficili. Lascia il marito Eliseo, due figli e nipoti.

Subito dopo è toccato a Celestina, 80 anni, deceduta il 27 marzo alle Cliniche Gavazzeni di Bergamo, che in quei giorni ospitava nel suo appartamento la sorella Liliana. Instancabile volontaria della parrocchia e «tuttofare». Organizzava mercatini, raccoglieva abiti ed oggetti usati da destinare poi alle varie associazioni di volontariato ed ai gruppi missionari. Donna di grande fede, buona e gioiosa: in casa era sempre in movimento con l’immancabile grembiule.

Il virus non ha risparmiato nemmeno Virgilio, 79 anni, deceduto il 6 aprile in una Residenza sanitaria assistita di Scanzorosciate e la moglie Rosa Luponi, 76 anni, invece scomparsa il 3 aprile all’ospedale di Piario. Lui era stato per 18 anni agente di polizia locale a Gazzaniga e lei infermiera nell’ospedale del paese. Oltre a crescere i loro due figli ed i due amatissimi nipoti, si sono sempre prodigati anche per gli altri, ospitando bambine bielorusse dopo la tragedia di Chernobyl.

Nulla sarà più come prima nella casa di via Manzoni.

«Non appena sarà possibile - afferma Fabio Ravasio -, vorremo celebrare una cerimonia religiosa per tutti i cinque defunti, della quale informeremo conoscenti e parenti».

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