Il duro lavoro dei sindaci dell’hinterland
«Paga» bassa e polizza assicurativa

Un uomo di mezza età, libero professionista (avvocato, architetto, commercialista, geometra) con una predisposizione ai social network, in particolare Facebook.

È l’identikit del sindaco «medio» nell’hinterland bergamasco, la cintura di 22 Comuni estesa attorno al capoluogo per 124 chilometri quadrati e popolata da oltre 165.000 residenti. Un’anomalia rispetto al resto d’Italia dove il primo cittadino è di solito un lavoratore dipendente che si accolla un’esperienza in municipio senza chiedere l’aspettativa. Una fattispecie che nell’hinterland ritroviamo solo in cinque municipi (Lallio, Orio al Serio, Paladina, Scanzorosciate e Villa d’Almè).

Sia i liberi professionisti che i dipendenti si dividono tra mestiere e mandato attraverso sforzi di conciliazione che investono anche la vita privata la quale, a detta di molti (si ringraziano le mogli per la pazienza espressa) ne risente sensibilmente. Chi può dedicarsi a tempo pieno alla «fascia tricolore» sono i pensionati oppure chi è affrancato da doveri professionali. Succede ad Almè, Curno, Grassobbio, Ranica, Stezzano e Torre Boldone. Le donne sindaco rappresentano quasi il 20% del totale.

Unanime la considerazione che non si diventa sindaco per la poltrona se si considera che l’indennità media tocca i 1.200 euro anche se la forbice è abbastanza ampia: da 500 a 1.800 euro, in parte spesi per assicurarsi

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