Nella Bergamasca 8 alunni su 10
si avvalgono dell’ora di religione

Gli alunni che si avvalgono dell’ora di religione a scuola sono l’82 per cento. Un insegnamento che contribuisce alla formazione integrale della persona.

Si tiene domenica la Giornata parrocchiale per l’insegnamento della religione cattolica. Ecco la lettera del vescovo di Bergamo, Francesco Beschi.

«Con l’inizio del nuovo anno riprendiamo insieme il cammino di annuncio e di testimonianza del Vangelo che, come cristiani, siamo chiamati a compiere nel nostro tempo. È per noi particolarmente significativa l’immagine dei due discepoli di Emmaus: delusi e sfiduciati camminano a fatica, con il volto triste, il cuore amareggiato e il passo incerto di chi vive un senso di precarietà e di confusione di fronte ad avvenimenti sconcertanti. È lo stato d’animo dell’uomo di oggi quando non riconosce la presenza di Gesù che si accosta per farsi compagno di viaggio. La sua vicinanza esprime tenerezza, condivide stati d’animo e discussioni, offre spiragli di luce, dona calore e permette di far rifiorire la speranza. È il Dio che le nostre comunità hanno celebrato nel Natale: il Dio che abita i luoghi della quotidianità, che ci è accanto lungo le strade del mondo, che ci indica il farsi prossimo gli uni agli altri come l’unico modo per ritrovare la pienezza della nostra umanità».

«In una società in cui è prevalente una cultura rinunciataria e frammentata, involuta sul privato, spaesata e percorsa da risentimenti, soprattutto i nostri giovani chiedono di poter esprimere i grandi progetti e le coraggiose spinte ideali che contraddistinguono la loro vera identità. Ogni forma di preclusione, di irrigidimento e di non accettazione restringe gli orizzonti, fa perdere i punti di riferimento e la bussola di orientamento. Ci sono però spazi di vita, in cui le nuove generazioni possono sperimentare proposte esistenziali che permettono loro di scoprire la verità luminosa della condizione umana. Anzitutto la famiglia rimane il nucleo da cui scaturisce la prima dimensione morale, nonostante le difficoltà e le dolorose ferite di cui soffre. La comunità cristiana, i diversi gruppi sociali, le associazioni del volontariato trasmettono poi in misura rilevante ai nostri giovani il messaggio che l’assunzione di responsabilità è espressione di libertà e testimonianza di fede».

«Infine la scuola, e in essa l’insegnamento della religione, offre ai nostri studenti l’opportunità di cogliere in quali valori credere e per quali di essi vale la pena di impegnarsi. Di fronte ad una cultura che stenta a far percepire la continuità tra passato, presente e futuro, l’insegnamento della religione dà invece importanza alle nostre radici e ad una memoria che costruisce il domani. I docenti di religione, giorno dopo giorno e con dedizione, accompagnano gli alunni a vivere il loro tempo come momento di attesa, del manifestarsi di desideri che ci precedono e ci conducono oltre, legandoci agli altri uomini e rendendoci tutti compagni nel meraviglioso e misterioso viaggio che è la vita. Nelle ore di religione i nostri figli possono andar oltre la visione di un mondo destinato a produrre fatalmente conflitti e infelicità. Tramite il confronto con i testi sacri, il Magistero della Chiesa e gli eventi contemporanei, si rendono consapevoli che l’attenzione all’altro – chiunque sia e qualunque sia la sua esperienza – è l’unico modo perché il disumano non prevalga inesorabilmente come regola dei rapporti tra le persone. La salvezza è guardare a Cristo e, come lui ha fatto, non credere che le relazioni umane siano solo forza, interesse e lotta. Il valore dell’insegnamento della religione a scuola sta proprio nel mettere davanti ai giovani orizzonti di senso che aprano il cuore alla speranza. È compito però anche di tutti gli altri educatori, nei vari ambiti, alimentare sforzi costruttivi e impegni generativi che permettano una serena e pacifica convivenza. Vi invito perciò tutti – cari studenti, genitori ed educatori –a camminare nello spirito del Natale che garantisce libertà, riscatto e sicurezza. Invoco su di voi la benedizione del Signore, perché il nuovo anno sia per tutti ricco di pace e di bene».

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