Bruxelles, la Lega protesta in via S. Fermo
Candele e silenzio in centro - foto e video

Da un lato la Lega Nord che protesta in via San fermo, contro le moschee e in occasione degli attentati terroristici a Bruxelles. Dall’altra parte una manifestazione silenziosa in piazza Vittorio Veneto. Questa è Bergamo nella serata di martedì 22 marzo.

«Difendiamoci! Basta massacri nel nome di Allah e basta moschee». Con questo slogan di protesta la Lega di Bergamo ha organizzato un presidio nella serata degli attentati di Bruxelles in via San Fermo alle 20. Una manifestazione che corre in parallelo a quella silenziosa che è invece in programma dal Comune di Bergamo e dalla Provincia in piazza Vittorio Veneto, insieme ai sindacati, alle 21.

DIFENDIAMOCI !BASTA MASSACRI IN NOME DI ALLAH ! BASTA MOSCHEE !Presidio fuori dalla futura maxi moschea di Bergamo, questa sera ore 20 in Via San Fermo (angolo via Serassi)Non mancare e passaparola !

Pubblicato da Lega Nord Bergamo su Martedì 22 marzo 2016

Due momenti diversi per pensare a quanto è successo a Bruxelles: da una parte la contestazione, dall’altra solo una testimonianza di silenzio e rispetto per le vittime, con il Comune di Bergamo che ha posto la bandiera a mezz’asta in segno di lutto.

L'attacco a #Bruxelles è un attacco all'#Europa. Il dolore non ci farà fare passi indietro. La paura non avrà il sopravvento.

Pubblicato da Giorgio Gori su Martedì 22 marzo 2016

Anche la Cgil ha partecipato al presidio di via Vittorio Veneto: «La Cgil di Bergamo esprime profondo dolore per le vittime degli attentati terroristici di Bruxelles» ha detto Luigi Bresciani, segretario generale della Cgil di Bergamo, annunciando la partecipazione dell’organizzazione sindacale, insieme a Cisl e Uil provinciali. Anche la Uil di Bergamo aderisce e «condanna gli attentati di Bruxelles che colpiscono il cuore dell’Europa e la libertà e la democrazia dei suoi cittadini, è vicino alle famiglie colpite da questa tragedia, invita il mondo del lavoro e i cittadini ad aderire alla manifestazione» ha scritto il sindacato in un comunicato.

Inoltre anche i rappresentanti dell’associazione Rahma di via Quarenghi sono presenti in piazza Vittorio Veneto: qui sono oltre 250 partecipanti alla fiaccolata silenziosa (fonte Palazzo Frizzoni). C’è una bandiera della pace e candele in mano: presenti il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, tutta la giunta e parte del Consiglio comunale tra cui Franco Tentorio. Ci sono il questore e il prefetto, il sindaco di Orio, il consigliere regionale Scandella, e tantissimi giovani con qualche adolescente e bambino con le famiglie.

Il corteo si è sciolto dopo circa una mezz’ora: prima un breve discorso del sindaco Gori che ha invitato i bergamaschi a continuare a partecipare a questi momenti di raccoglimento. A seguire applauso contenuto.

Alle 20 la manifestazione della Lega in via San Fermo, area dove si ipotizzava la costruzione della moschea (progetto tramontato, ndr), è partita sottotono, con una solo una trentina di partecipanti. I manifestanti hanno esposto dei maxi cartelli con la scritta «No alla maxi moschea voluta dalla Giunta Gori» e «Basta stragi nel nome di Allah». Alle 20.30 i manifestanti hanno partecipato alla trasmissione in diretta su Rete4 «Quinta Colonna»: sono circa una 40ina di persone. «Siamo qui a commemorare dei morti, ma questi morti sono favoriti dall’Europa, dall’ingresso dei clandestini» parlano da via San Fermo in diretta televisiva.

Contrario alla presa di posizione della Lega al Pirellone, Roberto Bruni: «Sonoramente bocciata sulla richiesta di limitare Schengen, la Lega ha per ripicca affossato la risoluzione europea. Quando si parla di politica questo centrodestra proprio non tiene. Del resto, il documento era già un debole compromesso, segnato dalla mancanza di una visione d’insieme oltre che dall’assenza anche fisica della Giunta» ha detto il capogruppo regionale del Patto Civico, dopo l’uno due che in Aula ha visto respingere l’emendamento leghista su Schengen e poi, con l’astensione delle opposizioni, l’intera risoluzione della sessione europea, in due votazioni entrambe a scrutinio segreto. «Occorre capire che al terrorismo - prosegue Bruni - non si risponde con la paura. Si risponde con il coraggio di continuare a credere nell’Europa e a farla crescere, senza cedimenti e senza rinunciare alla nostra libertà».

Un commento su quanto sta accadendo - a Bruxelles ma anche a Bergamo -, il politico deputato del Pd Antonio Misiani: «Di fronte alla barbarie dei terroristi serve unità, non manifestazioni di partito. A Bergamo la Lega ha invece preferito la propaganda xenofoba e la strumentalizzazione del dolore, organizzando un presidio separato e boicottando l’iniziativa promossa dal Comune di Bergamo. È una scelta che sorprende poco, conoscendo il cinismo di chi specula sulla paura, ma rimane del tutto fuori luogo in un momento così tragico».

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