Inchiesta Lega, il prestanome
patteggia quattro anni e 10 mesi

Luca Sostegni era indagato con Di Rubba e Manzoni per l’affare Lombardia Film Commission. Dopo le sue accuse i contabili furono arrestati.

Patteggia uno dei sei indagati nell’ambito dell’inchiesta milanese sulla presunta vendita gonfiata alla fondazione a partecipazione regionale Lombardia Film Commission (Lfc) di un capannone a Cormano. Ieri, il gip Raffaella Mascarino ha accolto il patteggiamento a 4 anni e 10 mesi di reclusione del 62enne pistoiese Luca Sostegni. Il suo fermo nello scorso luglio ha dato il via all’indagine che, tra settembre e ottobre, è costata gli arresti domiciliari ai due revisori contabili della Lega in Parlamento, Andrea Manzoni di Bergamo e Alberto Di Rubba di Casnigo, e a Francesco Barachetti, imprenditore di Casnigo.

Considerato l’uomo che aveva trattato per l’acquisto del capannone di Cormano per conto del commercialista milanese Michele Scillieri, altra figura di spicco di un’inchiesta che ha aperto i riflettori anche sui presunti fondi neri raccolti dagli indagati per conto della Lega, Sostegni rispondeva di concorso in peculato, reati fiscali, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e di estorsione. A questo proposito, aveva chiesto ai commercialisti vicini al Carroccio 50 mila euro in cambio del suo silenzio con la stampa sui dettagli di tutte le operazioni a cui avrebbe partecipato, ottenendo solo 20 mila euro: cifra da lui versata per il patteggiamento e ora confiscata.

Il gip ha giudicato la pena congrua anche alla luce delle dichiarazioni confessorie rese e del risarcimento. Di sicuro, Sostegni può diventare un teste chiave nel caso di dibattimento. Convinta di avere in mano prove inattaccabili sull’operazione immobiliare finalizzata a impossessarsi e a spartirsi un milione di euro di fondi regionali, la Procura farà partire a breve la richiesta di giudizio immediato per i rimanenti indagati. «In teoria, c’è tempo fino ai primi di marzo, ma non credo che i pm aspetteranno ancora molto per far partire la richiesta», ha confermato ieri l’avvocato Matteo Montaruli, uno dei legali di Barachetti.

A margine dell’udienza, Sostegni ha puntato l’indice contro Di Rubba e Manzoni, che hanno «orchestrato tutto» e anche contro Scillieri che «ha avuto la sua parte» nella vicenda. A chi gli ha chiesto perché a lui non hanno dato il denaro che chiedeva, mentre Barachetti avrebbe incassato 2 milioni dalle casse del Carroccio, ha risposto di «non essere un uomo diretto e al servizio della Lega», mentre «Barachetti e altri sì». E ancora: «Dei soldi alla Lega per la campagna elettorale se ne parlava in maniera scherzosa con Scillieri e se fosse una verità solo lui può saperlo».

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