Iss, da maggio 54 segnalazioni di errori
a Regione Lombardia. La ricostruzione

Da maggio scorso «l’Iss ha inviato 5 4 segnalazioni di errori, incompletezze e/o incongruenze alla Regione Lombardia , l’ultima il 7 gennaio scorso». Così l’Istituto superiore di sanità risponde al governatore lombardo, Fontana che poi replica: «Iss, veste sempre più i panni della politica».

«Il sistema è in uso da 36 settimane e nessun altra regione finora ha segnalato anomalie di questa entità sull’immissione dei dati». «Le Regioni - dice l’Iss - hanno completa autonomia nel caricamento di aggiornamenti e rettifiche senza alcun intervento o richiesta verso l’Iss che, laddove ne abbia evidenza o sospetto, può segnalare errori, incompletezze o incongruenze alle Regioni».«L’algoritmo per il calcolo dell’Rt non è esile, è basato su standard internazionali, è pubblico, reperibile sul Sito web dell’Iss, ed è stato illustrato a tutti i referenti regionali, che hanno contestualmente ricevuto il software per la sua applicazione e l’eventuale verifica».

Così l’Istituto superiore di Sanità in un dettagliato comunicato in risposta al governatore della Lombardia, Attilio Fontana sottolineando che «solo le Regioni possono aggiornare e rettificare i dati presenti sul data-base. L’Iss coordina la sorveglianza epidemiologica attraverso una piattaforma web e sulla piattaforma è presente da mesi un manuale che chiarisce le modalità di immissione dei dati».

Alla Regione Lombardia, afferma poi l’Iss, ciò che è stato chiesto è stato un aggiornamento (cioè inserimento o modifica di variabili suscettibili di evoluzione come per esempio lo stato clinico del paziente) e una rettifica (ovvero l’inserimento di variabili non ancora presenti, come per esempio la data di inizio dei sintomi o modifica di variabili inserite erroneamente). Richieste «per il ricalcolo, e non per la riclassificazione in zona Arancione, che non è invece - dice l’Iss - di nostra pertinenza. La rettifica dei dati è necessaria per il ricalcolo di Rt».

Inoltre, prosegue la nota dell’Iss, «a partire dal 29 maggio scorso la Regione Lombardia, come tutte le altre Regioni, ha ricevuto settimanalmente il Report di qualità e completezza dei dati». Report in cui, si legge nella nota, «è stata segnalata da Iss una anomalia relativa alla presenza di un numero elevato di casi incongruenti, ovvero in cui era segnalata una data inizio sintomi, ma erano dichiarati nello stato clinico come asintomatici o con presenza di una sola guarigione o decesso».

LA RICOSTRUZIONE DELL’ISS
Dal 7 al 20 gennaio, ecco le tappe, secondo la cronologia diffusa dall’Istituto superiore di sanità (Iss), sulla vicenda dei dati Covid della Lombardia: - 7 gennaio 2021: gli epidemiologi dell’Iss chiedono ai tecnici della Lombardia di verificare i loro dati, segnalando l’anomalia rispetto a tutte le altre Regioni, e chiedono di verificare la completezza dei campi relativi allo stato clinico.

La richiesta è stata fatta in ragione del fatto che alle Regioni spetta il compito della verifica dei dati e della loro congruità, poiché sulla loro solidità si basa l’attendibilità della stima dell’Rt elaborata dall’Iss.

- 13 Gennaio 2021: nella settimana del 13 Gennaio viene attribuito alla Lombardia sulla base dei casi caricati un Rt di 1,4 che manda in zona rossa la Regione.

- 19 gennaio: nel corso di una riunione tecnica richiesta dalla Regione Lombardia, viene segnalata l’ipotesi che la mancata compilazione della voce relativa allo stato clinico potrebbe essere alla base della distorsione dell’Rt.

Successivamente la Lombardia richiede all’Istituto «che venga eseguito un calcolo dell’indice RT Sintomi, recependo le modifiche definite a livello tecnico relative al conteggio dei pazienti guariti e deceduti».

- 20 gennaio: la Regione Lombardia ha inviato come di consueto l’aggiornamento del suo database. In tale aggiornamento si è realizzata anche una rettifica dei dati pregressi. In particolare, è cambiato il numero di casi in cui viene riportata una data inizio sintomi e, tra quelli con una data di inizio sintomi, la compilazione del campo «stato clinico».

«Complessivamente - si legge nella nota dell’Iss - questi cambiamenti hanno ridotto in modo significativo il numero di casi che hanno i criteri per essere classificati come sintomatici, e pertanto inclusi nel calcolo dell’Rt basato sulla data inizio sintomi dei soli casi sintomatici».

LA CONTRO REPLICA DI FONTANA
È «in difficoltà per proprie mancanze» secondo il presidente della Lombardia Attilio Fontana l’Istituto Superiore di Sanità «che dovrebbe essere un organo terzo» come l’Istituto Superiore di Sanità» e che «invece veste sempre più i panni di una parte politica». È così che il governatore commenta l’ultimo comunicato dell’Iss che parla di 54 errori, incompetenze o incongruenze segnalate alla Regione,.

«L’Istituto Superiore di Sanità - osserva - continua a spostare il tiro da quello che è il vero tema, ovvero il mal funzionamento dell’algoritmo per il calcolo dell’Rt». «Uscite a orologeria - prosegue - con un solo obiettivo: colpire la Lombardia. Non solo dal Governo, ma ora anche da quello che dovrebbe essere un organo terzo come l’Istituto Superiore di Sanità e che invece veste sempre più i panni di una parte politica».

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