Mascherine Ffp2 al chiuso e smart working: le misure anti Covid sul lavoro

La bozza Sarà presentata nella giornata di giovedì 30 giugno alle parti sociali. Previsto anche il controllo della temperatura all’ingresso.

Nel lavoro privato dovrebbe restare l’uso della mascherine. Lo indica una bozza di aggiornamento delle misure di contrasto al virus sul lavoro dei privati che il Governo condividerà nella giornata di giovedì 30 giugno con le parti sociali. Nel testo anticipato che l’Ansa ha potuto visionare, è previsto l’uso delle mascherine Ffp2. Nella bozza si indica anche il controllo della temperatura all’ingresso che non deve essere superiore ai 37 gradi e mezzo. Previsto anche un incentivo per lo smart working, ritenuto «uno strumento utile per contrastare la diffusione del contagio, soprattutto con riferimento ai lavoratori fragili, maggiormente esposti».

Le mascherine filtranti Ffp2, si legge nella bozza «rimangono un presidio importante per la tutela della salute dei lavoratori ai fini della prevenzione del contagio, soprattutto nei contesti di lavoro in ambienti chiusi e condivisi da più lavoratori o aperti al pubblico o dove comunque non sia possibile il distanziamento interpersonale di un metro per le specificità delle attività lavorative. A tal fine, il datore di lavoro assicura la disponibilità di Ffp2 al fine di consentirne ai lavoratori l’utilizzo nei contesti a maggior rischio». Sarà ancora compito del datore - sulla base delle specifiche mansioni e dei contesti lavorativi - individuare «particolari gruppi di lavoratori ai quali fornire adeguati dispositivi di protezione individuali (Ffp2), avendo particolare riguardo ai soggetti fragili sulla base di valutazioni del medico competente».

Controllo della temperatura all’ingresso

Oltre alla possibilità di controllo della temperatura all’ingresso, che non dovrà superare i 37 gradi e mezzo, il lavoratore con la febbre dovrà comunicarlo subito al datore di lavoro e queste regole varranno anche per i lavoratori esterni come quelli che in appalto (fornitori, addetti alla pulizia o alla vigilanza). Prevista inoltre la sanificazione periodica dei locali e delle postazioni di lavoro e il lavoratore sarà «obbligato ad adottare tutte le precauzioni igieniche, in particolare per le mani». Infine la bozza indica la necessità di ingresso e uscite scaglionate se possibile e la ventilazione continua dei locali.

I dati: 55 mila casi al giorno. «Numero sottostimato»

Intanto dal 22 al 28 giugno sono stati registrati quasi 55 mila casi al giorno di Covid in Italia e oltre 770 mila sono gli attualmente positivi, ma «il numero è largamente sottostimato per il massiccio utilizzo dei tamponi fai-da-te». A sottolinearlo è il presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta, che mette in guardia: «La circolazione virale è in forte ascesa» e «ha già effetti evidenti sugli ospedali». Per arginarla «è fondamentale la mascherina nei locali al chiuso, specialmente se affollati o poco ventilati, e in grandi assembramenti anche all’aperto, ma anche somministrare subito a fragili e immunocompromessi la 4/a dose».

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