Motorizzazione civile, l’inchiesta traballa
per un cavillo sulle intercettazioni

Nove assolti e cinque prosciolti: è questo l’esito dell’udienza preliminare sull’indagine che ha coinvolto 23 persone dell’ufficio e delle autoscuole.

Nove assoluzioni con rito abbreviato, cinque proscioglimenti e nove rinvii a giudizio, ma per contestazioni decisamente ridotte rispetto al castello accusatorio iniziale. È terminata così martedì 12 giugno l’udienza preliminare davanti al giudice Vito Di Vita per l’inchiesta Golden Motors, che vedeva indagate 23 persone tra dipendenti della Motorizzazione di Bergamo, titolari di autoconcessionarie, autoscuole e agenzie di pratiche d’auto per reati legati – almeno nella fase iniziale – all’associazione a delinquere, corruzione, abuso d’ufficio, falsità ideologica e riciclaggio nel giro delle immatricolazioni e dei collaudi auto. A determinare l’esito dell’udienza, di fatto, un cavillo che ha provocato la fuoriuscita dal fascicolo del giudice delle intercettazioni telefoniche.

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