Pedemontana, i conti tornano?
Il Tribunale chiede una perizia

Dopo la richiesta di fallimento della Procura slitta la decisione sul futuro dell’autostrada.

È necessaria una perizia per fare chiarezza sulla situazione contabile della Società Autostrada Pedemontana Lombarda. Lo ha deciso il Tribunale fallimentare di Milano che, il prossimo 20 settembre, affiderà ad un consulente tecnico d’ufficio l’incarico di analizzare i conti della società, dopo che la Procura milanese nelle scorse settimane ne ha chiesto il fallimento. La perizia, che verrà disposta da un collegio di cui fa parte il giudice Guido Macripò (davanti al quale si sono tenute due udienze nelle scorse settimane), entrerà poi negli atti del procedimento insieme alle memorie già depositate sia dai pm Giovanni Polizzi e Paolo Filippini, sia dai legali della società.

La decisione se dichiarare o meno il fallimento della Pedemontana verrà presa, dunque, dal collegio di tre magistrati solo dopo il deposito della perizia (i termini e i tempi della consulenza saranno stabiliti nell’udienza del 20 settembre), perché i giudici hanno ritenuto necessario l’approfondimento istruttorio, prima di emettere un provvedimento. Nell’udienza dello scorso 24 luglio (un’altra si è tenuta l’11 settembre) la Procura aveva insistito con la sua istanza, sostenendo che la società non è in grado far fronte agli impegni finanziari necessari per completare il progetto per il collegamento tra le province di Varese e Bergamo.

Per il pool di legali di Pedemontana, guidato Luigi Arturo Bianchi, invece, la richiesta della Procura «è infondata», perché Pedemontana non è insolvente, «il conto corrente è in attivo» e nessun creditore si è fatto avanti con richieste.

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