Piano vaccini anti-Covid in Italia
Si inizia a gennaio - Ecco l’organizzazione

La Conferenza Stato-Regioni ha dato il via libera al piano vaccini presentato dal Commissario per l’emergenza Domenico Arcuri e nei primi giorni di gennaio partirà la vaccinazione di massa.

Secondo quanto si apprende, nella giornata di mercoledì 16 dicembre il Commissario invierà alle regioni una sorta di «libretto delle istruzioni» per il vaccino ed entro la settimana tutte le indicazioni per la procedura di somministrazione. Verranno consegnate il 90% delle richiede di dosi avanzata dalle Regioni e questo perché è stato stimato che non si vaccinerà il 100% del personale sanitario previsto.

«La campagna vaccinale sarà una sfida che vinceremo tutti insieme». È quanto avrebbe detto, secondo quanto si apprende, il ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia nel corso della riunione con le Regioni che ha dato il via libera al piano vaccini. «Oggi diamo il via libera al piano di distribuzione e domani portiamo il documento condiviso in Conferenza Stato-Regioni in modo da renderlo subito operativo anche dal punto di vista formale - ha aggiunto -. Le Regioni hanno fatto insieme al commissario Arcuri un lavoro puntuale e molto rigoroso».

La campagna di vaccinazione in Italia partirà con le prime 1.833.975 dosi di vaccino anti Covid 19 che verranno distribuite da Pfizer e inviate alle Regioni. Dopo il Vaccine Day europeo, prima della fine dell’anno con vaccinazioni simboliche in diversi Paesi, «verrà avviata la prima sessione della vaccinazione di massa, destinata alle categorie che il Governo e il Parlamento hanno stabilito essere prioritarie - si legge in una nota -: operatori sanitari e sociosanitari, personale operante nei presidi ospedalieri, pubblici e privati, ospiti e personale delle residenze per anziani».

«La seconda fornitura di dosi di vaccino garantita da Pfizer all’Italia sarà di 2.507.700 dosi - informa l’ufficio del commissario Domenico Arcuri - che consentiranno nelle settimane successive di somministrare la seconda dose alle categorie prioritarie (operatori sanitari e sociosanitari, personale operante nei presidi ospedalieri, pubblici e privati, ospiti e personale delle residenze per anziani, ndr), nonché di avviare la vaccinazione della popolazione più fragile».

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