Piario, il punto nascita chiuderà
L’annuncio arriva dalla Regione

L’assessore regionale Gallera: dal ministero della Salute il no alla nostra richiesta di deroga. «Pesa anche la carenza di organico». Si partorirà altrove, ma consultori rafforzati. Scandella: «No, lotteremo».

Ci vorranno settimane, mesi. Comunque, succederà «con gradualità». Addio punto nascita di Piario. Le 6.235 firme raccolte contro la chiusura e il progetto sperimentale proposto dalla Regione al ministero della Salute per salvare gli ospedali sotto i 500 parti non hanno centrato l’obiettivo: la speranza di sottrarsi all’obbligo di chiudere il reparto di maternità dell’«Antonio Locatelli» pare destinata a naufragare. Il ministero della Salute ha detto no, nessuna deroga.

Così come per Angera (Varese), Oglio Po di Casalmaggiore (Cremona), e Gravedona (Como) oppure Chiavenna (Sondrio), il punto nascita di Piario chiuderà. L’ha annunciato ieri l’assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera illustrando il Piano regionale di sviluppo in commissione Sanità, precisando che la chiusura dei punti nascita sotto i 500 parti l’anno sarà attuata con «gradualità».

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